Psichiatria americana

Il noto psichiatra italiano Vittorino Andreoli nel suo bellissimo libro “I miei matti”, Ed. Rizzoli 2004 così scrive:

Occorre finire di credere che la psichiatria parli l’americano. Siamo stati colonizzati e non abbiamo saputo presentare una psichiatria europea o addirittura italiana…..Invece deve trovare spazio una psichiatria europea, perchè è una psichiatria che ha radici nella nostra storia. L’America delle grandi industrie farmaceutiche ha ammazzato ora perfino la psicoanalisi, morta con la fine di quelle generazioni di ebrei fuoriusciti dall’Europa con le persecuzioni razziali. Il loro contributo è stato cancellato, dopo quella generazione si sono imposti i farmaci”.

A febbraio di quest’anno scrivevo il breve articolo: ” Gioco d’azzardo: malattia o semplice sintomo?” nel quale esprimevo il sospetto che l’apparente fiorire in America (e di conseguenza nella fida Italia) di sempre nuove malattie psichiatriche sia in parte una manovra commerciale promossa dalle case farmaceutiche produttrici di psicofarmaci, per poter immettere sul mercato nuove molecole ad hoc o per rafforzare la vendita di molecole già esistenti. Leggete questo articolo comparso nel 2015 sull’autorevole rivista di psichiatria americana Journal of Psychopathology dal titolo : Behavioral addiction: clinical and therapeutic aspects(ve lo propongo nell’edizione italiana della rivista), e poi ditemi se il mio sospetto non è fondato.

Angelo Mercuri

Sessualità e antidepressivi

Aggiornato all’ 11 ottobre 2022

Ho studiato recentemente un antidepressivo prodotto a partire dal 1960 in Francia e non commercializzato in Italia nè in America ma comunque di facile reperibilità: si chiama Tianeptina. Recentemente è stato scoperto il suo meccanismo d’azione che risulta assolutamente unico e le conferisce un’efficacia e una tollerabilità eccezionali. Il mio sospetto è che l’efficacia di tale molecola potrebbe mettere in ombra gli altri antidepressivi provocando danni economici alle case farmaceutiche e questo sia il motivo per cui il suo utilizzo viene frenato. Tra le tante caratteristiche positive di tale molecola ne spiccano soprattutto due: dà sollievo ai pazienti depressi nel giro di 1 settimana e non provoca disturbi sessuali. Vi rimando al mio recente articolo su di essa per approfondimenti: “Tianeptina, un super-antidepressivo misterioso”

L’utilizzo di farmaci antidepressivi è generalmente associato a disfunzioni sessuali che possono riguardare le tre fasi dell’atto sessuale: desiderio, eccitazione ed orgasmo, sia nell’uomo che nella donna; questo per ragioni biochimiche in quanto i suddetti farmaci alterano il delicato equilibrio di neurotrasmettitori necessario all’espletamento corretto della funzione sessuale.

Tutti i moderni SSRI (effetto serotoninergico selettivo: citalopram, escitalopram, fluvoxamina, sertralina, paroxetina, Fluoxetina) provocano alte percentuali di disfunzione sessuale e così anche, sebbene in minor misura, i vecchi triciclici Clomipramina (Anafranil) e Amitriptilina (Laroxil); questi ultimi tuttavia, avendo un’azione non selettiva sui neurotrasmettitori e rispettandone quindi i fisiologici equilibri reciproci alterano meno la sessualità.

I cosiddetti SNRI poi (effetto serotoninergico e noradrenergico: venlafaxina, duloxetina), sono in realtà solo serotoninergici al dosaggio abituale e infatti alterano la sessualità più o meno come gli SSRI. (Venlafaxina la intacca dippiù in quanto serotoninergico pressochè puro mentre duloxetina ne è un pò più rispettosa in quanto ha anche un modesto effetto noradrenergico oltre che serotoninergico) La mirtazapina, un antidepressivo sedativo di uso molto comune e con un meccanismo d’azione peculiare, è assai poco associato a disfunzione sessuale; d’altra parte però è un debolissimo serotoninergico e ha un’azione antidepressiva quasi nulla se usato da solo.

Vi è poi un farmaco antidepressivo, il buproprione, una molecola dotata di effetto noradrenergico e dopaminergico (modestissimo quest’ultimo, a dosaggi abituali) e senza effetti serotoninergici, che non è associato a disfunzione sessuale ma è anzi in grado di contrastare i disturbi sessuali indotti dagli altri antidepressivi su citati qualora venga ad essi associato; tuttavia non è assolutamente efficace come antidepressivo se usato da solo e, anzi, dà fastidiosi effetti collaterali come inappetenza, insonnia e aumento della pressione arteriosa; se usato per contrastare i disturbi sessuali indotti dagli altri antidepressivi inoltre, è necessario raggiungere il dosaggio massimo cioè 300mg per ottenere un qualche beneficio, cosa che potrebbe poi provocare non pochi problemi d’altro tipo.

Trazodone (Trittico) invece diventa un antidepressivo serotoninergico (per la verità piuttosto blando) solo raggiungendo il dosaggio di almeno 150 mg; da tale dosaggio in su, esso migliora addirittura l’erezione nel maschio (1) anche se, come tutti i serotoninergici, non agisce positivamente sulla libido e può provocare ritardata ejaculazione; agendo però contemporaneamente su alcuni recettori che invece stimolano la libido sia nell’uomo che nella donna, Trittico si configura come un antidepressivo che disturba complessivamente poco l’attività sessuale a dosaggio alto mentre a basso dosaggio (fino a 75 mg) ove manca ancora la capacità di innalzare il livello di serotonina, esso può essere usato addirittura per aumentare la libido in entrambe i sessi (2) (4) contrastando anche i problemi sessuali provocati dai comuni antidepressivi (3). Per questo, quando io sono costretto a dare una terapia antidepressiva, tendo sempre a prescrivere per la sera Trittico a basso dosaggio che oltre alla funzione sessuale migliora anche il sonno e lenisce blandamente l’ansia.

Ancora, per correggere nel maschio eventuali disturbi dell’erezione provocati dagli antidepressivi, si usa talvolta associarvici i ben noti Viagra, Cialis o Levitra.

Si nota come la causa principale di disfunzione sessuale in corso di terapia antidepressiva sia l’aumento di serotonina il quale provoca una tranquilla euforia ma inibisce la sessualità; l’aumento di dopamina all’opposto, è associato ad un incremento di desiderio ed eccitamento sessuali (la cocaina, si noti ad esempio, provoca un potente e immediato aumento di dopamina) ma purtroppo i farmaci che innalzano la dopamina sono pochi e pericolosi perchè possono diventare droghe. Riassumendo, si può dire che tra tutti gli antidepressivi efficaci (escludiamo quindi mirtazapina e bupropione in monoterapia) l’unico che disturba poco o nulla la sessualità è il Trittico. I vecchi triciclici invece i disturbi sessuali purtroppo li provocano anche se in minor misura rispetto ai più nuovi selettivi per la serotonina; è’ vero anche però che per la depressione grave essi rimangono insuperati.

Concludo osservando che la depressione stessa è comunque causa  di  inibizione del desiderio sessuale quindi talvolta, chi utilizza una terapia antidepressiva efficace per curala ne trae un beneficio anziché una diminutio, anche in ambito sessuale, beneficio dovuto alla risalita dell’umore.

BIBLIOGRAFIA

Per un approfondimento dell’argomento trattato, vedi:

Antidepressivi e disfunzione sessuale: epidemiologia, meccanismi e strategie di trattamento      A. Chiesa, A. Serretti Giorn Ital Psicopat 2010;16:104-113

Per l’azione terapeutica del Trittico sulla sessualità, vedi:

(1) Trazodone for erectile dysfunction: a systematic review and meta‐analysis
      H.A. Fink R. MacDonald I.R. Rutks T.J. Wilt Andrology 2003

Buona lettura,

Angelo Mercuri

 

Infelicità: malattia o disadattamento?

Due filmati a confronto e una domanda: come si può essere felici passando da una vita così 

ad una così?

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Clomipramina (Anafranil)

Aggiornamento del 5 gennaio 2023

Anafranil, il cui principio attivo è la clomipramina, è un vecchio antidepressivo appartenente alla categoria dagli antidepressivi triciclici (insieme a Laroxyl, Surmontil, Noritren, Protiaden). E’ stato creato in laboratorio negli anni sessanta del ‘900 dalla società Geigy di Basilea e le sue positive proprietà antidepressiva, antiossessiva, ansiolitica,  ipnotica, sono dovute prevalentemente al blocco della ricaptazione (re-uptake) neuronale della serotonina (5-HT) e della noradrenalina rilasciate nello spazio sinaptico, ma non solo: alla sua provata e nota efficacia, contribuiscono anche l’effetto antistaminico, anticolinergico, antiadrenergico alfa e l’azione di blocco del recettore A2 della serotonina. È uno dei primi antidepressivi sintetizzati ma è rimasto probabilmente il migliore, il più efficace (vedi il mio articolo: “Anafranil: il migliore antidepressivo”.
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Mirtazapina

La mirtazapina (Remeron*) è un farmaco antidepressivo utilizzato nel trattamento della depressione maggiore, dei disturbi d’ansia specie se misti ad insonnia (per via delle sue proprietà sedative) e nei disturbi alimentari come l’anoressia per le sue proprietà antiemetiche e appetito stimolanti. Continua a leggere

Trittico (trazodone)

E’ un vecchio farmaco sul mercato da quasi 50 anni ma sempre attuale per la sua efficacia e tollerabilità. L’unico nome commerciale è Trittico, non ha equivalenti, lo trovate in compresse a vari dosaggi, gocce e fiale. Ha un effetto antidepressivo, ansiolitico e ipnoinducente. Continua a leggere

Per dormire: Benzodiazepine o Trittico?

I farmaci comunemente usati per dormire appartengono alla categoria delle benzodiazepine e sono: Tavor, Valium, EN, Lexotan, Minias, ecc.

Sono molto efficaci soprattutto se assunti saltuariamente  oppure continuativamente ma per brevi periodi; il problema è che quando si comincia ad assumerli si rischia di diventarne dipendenti: perché l’effetto è piacevole, rilassano, danno benessere e fanno dormire subito, ci si addormenta serenamente. Però hanno effetti collaterali, come tutte le droghe. In particolare, le benzodiazepine  appannano la memoria e alla lunga danno ansia, depressione e aggravano l’insonnia: insomma si rischia di diventarne dipendenti cioè di assumerle regolarmente ogni giorno e con la continuità danno effetti contrari a quelli benefici iniziali. Se però cerchi di interromperne l’uso, ti accorgi che stai male: quindi sei in trappola.

Prenderle in modo saltuario è difficile perché, come tutte le droghe, danno un piacevole effetto che si tende a voler provare sempre più spesso.

Se avete problemi di insonnia cercatene le cause piuttosto che metterci il silenziatore  prendendo una droga. Ma se proprio dovete prendere qualcosa evitate le benzodiazepine. Io, soprattutto ultimamente, consiglio per l’insonnia un farmaco alternativo che si chiama trazodone, non ha equivalenti e il suo nome commerciale è Trittico. Si chiama Trittico proprio perché ha tre effetti contemporanei: fa dormire, è ansiolitico e migliora l’umore. Il trittico non da dipendenza, non rovina la memoria e non perde la sua efficacia col tempo. Come effetti collaterali davvero non ne ha molti, anzi. Però, deve pur sempre essere un medico a prescrivervelo. E’ davvero un’ottima alternativa alle benzodiazepine ma dovete eventualmente parlarne al vostro medico curante, solo lui, conoscendovi, potrà stabilire se è adatto a voi.

Sull’argaomento, leggi anche:

A. Mercuri

Amore per il proprio Paese: Russia

Mi ricollego all’articolo precedente  INDIVIDUALISMO & EGOISMO in cui biasimavo la mancanza di valori nazionalistici e patriottici in Italia e, in generale, di ideali comuni che facciano da collante per la popolazione. L’Italia sembra un mosaico di minoranze, ognuna delle quali reclama i propri diritti senza alcun interesse per un “Bene Comune” cioè un bene, un valore, che unifichi la società intera e dia vita e forza ad una Nazione-Famiglia, una Patria alla quale dedicarsi con amore e per amore, come si fa, appunto, in famiglia. La forza di una nazione non si misura dalla potenza del proprio esercito ma dalla forza di coesione dei propri cittadini.

L’amore e la nostalgia per la Patria sono invece sentimenti profondamente radicati nell’animo dei russi. In questi giorni sto leggendo “Le anime morte” (1836-1842) di Nikolaj Gogol’ e mi è capitato di trovare il seguente passaggio, scritto dall’Autore mentre si trovava in Italia, Paese che lo avvinse per la bellezza artistica, storica e naturale ma che non potè impedirgli di provare una malinconica nostalgia per la sua Patria, la grande Russia:

“Russia! Russia! Ti vedo da questa mia stupenda, meravigliosa lontananza, io ti vedo: sei povera, sterminata, inospite; tu non rallegri lo sguardo né incuti rispetto con le ardite meraviglie dell’arte: tu non hai città fatte di alti palazzi, ricchi di finestre, piantati nella roccia, non hai alberi e tralci d’edera  pittoreschi, radicati nelle case, fra lo scroscio e l’eterno pulviscolo delle cascate: il capo non si volge indietro a guardare i massi di pietra accumulati senza fine ad altezze vertiginose sopra di noi; non brillano attraverso le file scure degli archi sovrapposti, coperti di vite, d’edera e d’innumerevoli rose selvatiche, non brillano in lontananza gli immutabili profili dei monti che si levano scintillanti nel limpido cielo d’argento. Tu, mia Russia, sei tutta aperta, desolata, uniforme pianura. Come grumi di punti scuri, come impercettibili segni, stanno, fra le pianure, le tue basse città: nulla che seduca, che incanti lo sguardo. Ma quale misteriosa, incomprensibile forza attrae l’animo a te? Perchè sento senza tregua risuonare negli orecchi la tua malinconica canzone che echeggia, da un mare all’altro, attraverso la tua immensità? Cosa dice la tua canzone? Che cosa nella sua voce, chiama, singhiozza e stringe il cuore? Quali suoni mi baciano l’anima e vi penetrano dolorosamente, volgendosi attorno al mio cuore? Russia, cosa mi chiedi? Qual’è il segreto inafferrabile vincolo che ci lega?Perchè mi guardi così e perchè tutto in te mi rivolge occhi colmi d’attesa?… Ancora pieno di stupore, resto immobile, ma già sopra il mio capo pende una nube minacciosa, gravida di future tempeste, e il pensiero tace dinanzi alla tua immensità. Cosa mai va profetizzando questa tua distesa sconfinata? Forte qui, in te, nasceranno pensieri infiniti, perchè in te troveranno spazio per muoversi ed agire… Minacciosa, la tua possente vastità mi conquista, si ripercuote nel più profondo del mio cuore con una forza terribile; di un potere sovrannaturale sono stati illuminati i miei occhi… Oh, quale splendente, meravigliosa distesa ignota al mondo sei tu, mia Russia!” (Pgg. 292-3  Ed. BUR 1988 traduzione di Laura Simoni Malavasi)

Родина in russo vuol dire Patria: è molto significativo che ancor oggi, canti questi valori in Russia una giovane cantante di musica leggera:

Ancora, nel filmato sottostante si nota come l’amore per la Russia e l’orgoglio di essere russi siano valori e ideali insegnati ai bambini russi fin dalla tenera età; il video fa certamente sorridere ma è molto esplicativo riguardo a quanto ho scritto sopra.

Angelo Mercuri

Individualismo & Egoismo

Leggendo gli episodi di cronaca avvenuti a Torino e a Gabicce dove poveri bambini innocenti sono creati e usati per soddisfare i “diritti” di coppie omosessuali, ho capito che il male principale dell’Italia (e delle democrazie occidentali in genere) è l’eccesso di diritti individuali che ha frammentato la popolazione ed estinto i sani ideali nazionali comuni.

L’Italia non si dissolve solo perché le Istituzioni sono tutto sommato solide ma è un Paese senz’anima, arcipelago di fazioni che reclamano diritti, è solo un contenitore di persone senza interessi in comune.

La forza di una Nazione è proporzionale all’orgoglio nazionalista e allo spirito patriottico della sua popolazione la quale sacrifica volentieri alcuni meschini diritti individuali a vantaggio di un bene comune; ma i nostri governanti non sono in grado di formare, alimentare e salvaguardare un patrimonio nazionale di ideali e così, nel disordine di una democrazia estremizzata e al crepuscolo, si rischia che la popolazione, come già è successo, sogni un dittatore.

A. Mercuri

 

 

Separazioni & Violenza sulle donne

Pur restando da condannare la violenza sulle donne come atto delinquenziale, esiste un’altra violenza sommersa, meno d’impeto, meno eclatante, non punibile ma tuttavia addirittura premeditata: è quella che subisce l’uomo separato, il maschicidio lento di una “giustizia” sbilanciata che toglie all’uomo ogni leva per risollevarsi: figli, soldi, casa.

Così tanti uomini vengono lentamente uccisi.

Si sa che la donna sopporta meglio la separazione, che ha più risorse psicologiche e più forza;  si sa che ci sono troppe separazioni; si sa che di solito sono le donne a chiederle: chissà perché?

Proviamo a ribilanciare la giustizia e probabilmente scopriremo che le donne non sono molto più forti degli uomini, che meno donne chiederanno la separazione, che le separazioni diminuiranno e che… ci sarà meno violenza sulle donne.

A. Mercuri