Psichiatria americana

Il noto psichiatra italiano Vittorino Andreoli nel suo bellissimo libro “I miei matti”, Ed. Rizzoli 2004 così scrive:

Occorre finire di credere che la psichiatria parli l’americano. Siamo stati colonizzati e non abbiamo saputo presentare una psichiatria europea o addirittura italiana…..Invece deve trovare spazio una psichiatria europea, perchè è una psichiatria che ha radici nella nostra storia. L’America delle grandi industrie farmaceutiche ha ammazzato ora perfino la psicoanalisi, morta con la fine di quelle generazioni di ebrei fuoriusciti dall’Europa con le persecuzioni razziali. Il loro contributo è stato cancellato, dopo quella generazione si sono imposti i farmaci”.

A febbraio di quest’anno scrivevo il breve articolo: ” Gioco d’azzardo: malattia o semplice sintomo?” nel quale esprimevo il sospetto che l’apparente fiorire in America (e di conseguenza nella fida Italia) di sempre nuove malattie psichiatriche sia in parte una manovra commerciale promossa dalle case farmaceutiche produttrici di psicofarmaci, per poter immettere sul mercato nuove molecole ad hoc o per rafforzare la vendita di molecole già esistenti. Leggete questo articolo comparso nel 2015 sull’autorevole rivista di psichiatria americana Journal of Psychopathology dal titolo : Behavioral addiction: clinical and therapeutic aspects(ve lo propongo nell’edizione italiana della rivista), e poi ditemi se il mio sospetto non è fondato.

Angelo Mercuri