Amore per il proprio Paese: Russia

Mi ricollego all’articolo precedente  INDIVIDUALISMO & EGOISMO in cui biasimavo la mancanza di valori nazionalistici e patriottici in Italia e, in generale, di ideali comuni che facciano da collante per la popolazione. L’Italia sembra un mosaico di minoranze, ognuna delle quali reclama i propri diritti senza alcun interesse per un “Bene Comune” cioè un bene, un valore, che unifichi la società intera e dia vita e forza ad una Nazione-Famiglia, una Patria alla quale dedicarsi con amore e per amore, come si fa, appunto, in famiglia. La forza di una nazione non si misura dalla potenza del proprio esercito ma dalla forza di coesione dei propri cittadini.

L’amore e la nostalgia per la Patria sono invece sentimenti profondamente radicati nell’animo dei russi. In questi giorni sto leggendo “Le anime morte” (1836-1842) di Nikolaj Gogol’ e mi è capitato di trovare il seguente passaggio, scritto dall’Autore mentre si trovava in Italia, Paese che lo avvinse per la bellezza artistica, storica e naturale ma che non potè impedirgli di provare una malinconica nostalgia per la sua Patria, la grande Russia:

“Russia! Russia! Ti vedo da questa mia stupenda, meravigliosa lontananza, io ti vedo: sei povera, sterminata, inospite; tu non rallegri lo sguardo né incuti rispetto con le ardite meraviglie dell’arte: tu non hai città fatte di alti palazzi, ricchi di finestre, piantati nella roccia, non hai alberi e tralci d’edera  pittoreschi, radicati nelle case, fra lo scroscio e l’eterno pulviscolo delle cascate: il capo non si volge indietro a guardare i massi di pietra accumulati senza fine ad altezze vertiginose sopra di noi; non brillano attraverso le file scure degli archi sovrapposti, coperti di vite, d’edera e d’innumerevoli rose selvatiche, non brillano in lontananza gli immutabili profili dei monti che si levano scintillanti nel limpido cielo d’argento. Tu, mia Russia, sei tutta aperta, desolata, uniforme pianura. Come grumi di punti scuri, come impercettibili segni, stanno, fra le pianure, le tue basse città: nulla che seduca, che incanti lo sguardo. Ma quale misteriosa, incomprensibile forza attrae l’animo a te? Perchè sento senza tregua risuonare negli orecchi la tua malinconica canzone che echeggia, da un mare all’altro, attraverso la tua immensità? Cosa dice la tua canzone? Che cosa nella sua voce, chiama, singhiozza e stringe il cuore? Quali suoni mi baciano l’anima e vi penetrano dolorosamente, volgendosi attorno al mio cuore? Russia, cosa mi chiedi? Qual’è il segreto inafferrabile vincolo che ci lega?Perchè mi guardi così e perchè tutto in te mi rivolge occhi colmi d’attesa?… Ancora pieno di stupore, resto immobile, ma già sopra il mio capo pende una nube minacciosa, gravida di future tempeste, e il pensiero tace dinanzi alla tua immensità. Cosa mai va profetizzando questa tua distesa sconfinata? Forte qui, in te, nasceranno pensieri infiniti, perchè in te troveranno spazio per muoversi ed agire… Minacciosa, la tua possente vastità mi conquista, si ripercuote nel più profondo del mio cuore con una forza terribile; di un potere sovrannaturale sono stati illuminati i miei occhi… Oh, quale splendente, meravigliosa distesa ignota al mondo sei tu, mia Russia!” (Pgg. 292-3  Ed. BUR 1988 traduzione di Laura Simoni Malavasi)

Родина in russo vuol dire Patria: è molto significativo che ancor oggi, canti questi valori in Russia una giovane cantante di musica leggera:

Ancora, nel filmato sottostante si nota come l’amore per la Russia e l’orgoglio di essere russi siano valori e ideali insegnati ai bambini russi fin dalla tenera età; il video fa certamente sorridere ma è molto esplicativo riguardo a quanto ho scritto sopra.

Angelo Mercuri