Ascoltate poche notizie, ma vere!

Carissimi miei lettori,

se volete notizie e statistiche attendibili e scientificamente corrette sul Coronavirus, leggete sempre e solo il sito ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità https://www.iss.it/coronavirus e del Ministero della salute. Vi invito infatti a non farvi suggestionare dalle notizie terroristiche dei quotidiani e delle TV Continua a leggere

Morti giovani e sani: ma non per il virus!

“Il Gazzettino” on line Domenica 29 Marzo 2020

Positivo al Coronavirus: imprenditore di 54 anni si uccide nella villetta. Quei biglietti davanti casa: “È contaminato”

Imprenditore si scopre positivo al Coronavirus e si uccide a 54 anni (foto Pixabay)

Scopre di essere positivo al Coronavirus e si toglie la vita. È accaduto a Villaguattera di Rubano, nel padovano, dove un uomo di 54 anni si è soffocato con un sacchetto di cellophane in testa. Il fatto è accaduto sabato mattina ma è stato reso noto oggi, domenica 29 marzo 2020.

I biglietti lasciati davanti a casa
A dare l’allarme è stata la famiglia del fratello che abita nella villetta in fianco a quella dove si è consumata la tragedia. Davanti a casa, prima di accedere, i militari hanno trovato due foglietti con su scritto «Chiamate il 118, non entrate perché è contaminato».

Sos Suicidi. Sono attivi alcuni numeri verdi a cui chiunque può rivolgersi per avere supporto e aiuto psicologico:
Telefono Amico 199.284.284
Telefono Azzurro 1.96.96
Progetto InOltre 800.334.343
De Leo Fund 800.168.678

Ultimo aggiornamento: 16:18© RIPRODUZIONE RISERVATA


“IL Gazzettino” on line Venerdì 27 Marzo 2020:

Coronavirus, morto suicida Roberto Galli batterista del gruppo Costa Volpara: non ha retto la solitudine dell’isolamento

Roberto Gallibatterista dei Costa Volpara, si è suicidato ieri sera a Blera, in provincia di Viterbo. A trovare il corpo del musicista, sono stati i genitori e la figlia, con i quali stava trascorrendo l’isolamento forzato a causa del coronavirus. L’uomo, 47 anni, si è impiccato in casa e non risulta che fosse positivo al virus, ma soffriva la solitudine forzata di questi giorni.

Sconvolta la comunità di Blera in provincia di Viterbo: Galli era molto conosciuto in paese e anche apprezzato per la sua attività di musicista, che lo avevo portato anche a collaborare con artisti di fama nazionale. «È un giorno triste per il nostro paese, di quelli in cui ti manca il fiato. Oggi non abbiamo parole, soltanto il silenzio assordante di una comunità che vorrebbe abbracciarsi ma non può. Siamo vicini alla famiglia, virtualmente perchè non possiamo neppure incontrarla e questo rende il nostro cordoglio, se possibile, ancora più straziante. È il giorno del dolore. Ciao Roberto», scrive su Facebook il sindaco Elena Tolomei. «Non riusciamo a spiegarci perché. Non aveva dato alcuna avvisaglia del suo malessere. Fino la pomeriggio – racconta il primo cittadino – si era sentito con gli amici. Non vorrei che il suo gesto fosse legato a questo periodo di clausura forzata per tutti». Quello che più addolora il sindaco è non poter stare vicina alla famiglia. «Ho telefonato, certo. Ma – dice rammaricata – non è la stessa cosa. Non possiamo nemmeno celebrare il funerale: nei piccoli paesi tutti ci conosciamo e, di fronte a simili tragedie, si esprime l’affetto e la vicinanza con un gesto, un abbraccio, partecipando al corteo funebre. Non potremo fare nulla di tutto ciò. Siamo distrutti». Tra i tanti amici di Galli, un post è arrivato da Cesare Chiodo, autore di musica pop e tra i bassisti più richiesti da tanti artisti. Ha lavorato con Laura Pausini, Adriano Celentano, Vasco Rossi, Mina, Andrea Bocelli, Nek, Ivana Spagna, Raf, Ornella Vanoni, Anna Oxa, Gigi D’Alessio, Anna Tatangelo, Marco Masini, Luca Carboni, Gianni Morandi, Giorgia, Fiorella Mannoia, Antonello Venditti ecc. 
Questo il suo saluto all’amico: “La fragilità ha qualcosa a che fare con la bellezza, ma non oggi. Sei sempre stato disponibile, generoso e solare, oggi siamo tutti increduli davanti a questa tua decisione. Ciao Robbè”.

Ultimo aggiornamento: 19:14© RIPRODUZIONE RISERVATA

Zuclopentixolo (Clopixol*)

Lo Zuclopentixolo, nome commerciale Clopixol*, è un potentissimo sonnifero e tranquillante disponibile anche in gocce e appartenente alla classe dei tioxanteni. Mostra un’elevata affinità per i recettori della dopamina D1 e D2, a livello dei quali esercita un’attività di antagonismo, come tutti gli antipsicotici. In particolare, il blocco dei recettori dopaminici a livello del sistema dopaminergico mesolimbico, è verosimilmente responsabile dell’attività antipsicotica mentre, a livello nigro-striatale, è causa di disturbi extrapiramidali (Parkinsonismo jatrogeno, ad alti dosaggi e per periodi prolungati) e a livello prefrontale è responsabile dei deficit cognitivi, della mancanza di iniziativa e di motivazione (sempre ad alti dosaggi). Ancora, il calo di tono del sistema dopaminergico nelle zone cerebrali preposte al senso del piacere, è responsabile della sua azione depressogena sull’umore (alti dosaggi).

Lo zuclopentixolo è caratterizzato da marcati effetti sedativi anche a dosaggio basso, da effetti antipsicotici e antiallucinatori.
Agisce inoltre: Continua a leggere

Ma l’isolamento in appartamento, serve?

Se ognuno di noi avesse un appartamento a propria disposizione allora i nostri sforzi di restare a casa avrebbero un senso; ma sono pochi tali casi, la maggior parte delle persone vive reclusa in piccoli appartamenti insieme al resto della famiglia, e tra loro ci può essere facilmente un positivo al Coronavirus che non sa di esserlo. Ancor peggio quando si tratta di convivenze con una persona ammalata che continua a tossire. Ecco perché considero in buona parte inutile il sacrificio che stiamo facendo di stare chiusi in casa, sacrificio che poi pagheremo a carissimo prezzo in termini di conseguenze economiche. Sarà un pallido ricordo quello del virus, a confronto.

Qui sotto c’è una notizia che ho appena visto e non mi ha stupito; è un caso estremo, d’accordo, ma se non sono 7 spesso sono 4 le persone che condividono piccoli appartamenti. E poi, se ti vedono passeggiare da solo e all’aria aperta, ti ricacciano a casa, proprio in quello che magari, Continua a leggere

Spegnete un pò la TV! Basta terrorismo!

http://blog.ilgiornale.it/locati/2020/02/05/coronavirus-vi-spiego-perche-lisolamento-e-inut

Questa breve intervista de “Il Giornale” al professor Stefano Petti, professore al dipartimento di Malattie infettive e Salute Pubblica alla Sapienza di Roma è datata 5 febbraio 2020 e dovrebbe aiutare chi la legge a liberarsi dalla paura eccessiva per questa epidemia da Coronavirus. Il professor Petti ribadisce che le persone con una normale salute non devono temere il virus: se si ammalano, o sono asintomatiche, oppure, pur avendo qualche sintomo simil-influenzale, guariscono spontaneamente nel giro di qualche giorno e senza complicanze. Batto su questo punto perchè i giornali, i telegiornali e le trasmissioni televisive stanno terrorizzando tutta la popolazione italiana facendo intendere che chiunque, indiscriminatamente, può ammalarsi e finire in terapia intensiva. NON E’ VERO!

Dico questo non come dire: “Freghiamocene tanto non riguarda noi”. Lo dico invece perchè la paura cronica, lo stress e la depressione che possono derivare da tale terrorismo mediatico, associati all’isolamento forzato, possono davvero provocare una caduta delle difese immunitarie anche nei giovani, cosa ovviamente pericolosa perchè metterebbe, allora sì, anche loro a rischio di ammalarsi gravemente. Continua a leggere

Quante persone muoiono all’anno in Italia?

Cari lettori,
riporto qui sotto per intero un articolo che ho tratto dal bel sito https://www.money.it/. Ieri infatti sono morte 627 persone in Italia per varie cause ma facendo loro il tampone hanno scoperto che erano positive al Coronavirus cioè erano venute in contatto col virus. Questo è stato sufficiente perchè i giornali oggi titolassero: “IERI 627 MORTI A CAUSA DEL CORONAVIRUS”. Ingannevole, imperdonabilmente ingannevole. Se andassimo a guardare nel dettaglio chi e di che cosa sono morte ieri quelle 627 persone scopriremmo che erano tutti anziani molto fragili, dei quali solo una parte sono morti a causa del coronavirus (in primis per polmonite). Ma “a causa del coronavirus” cosa vuol dire? Vuol dire questo: per questi soggetti molto fragili il coronavirus è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E’ come dire: “Il temporale di ieri ha fatto crollare la quercia secolare”. E’ vero. Ma poi si scopre che la quercia secolare aveva il tronco per trequarti compromesso da un fungo.

Ho voluto poi andare a vedere quante persone sono morte in media quotidianamente in Italia negli anni passati e sorprendentemente ho scoperto che la media è di 1773!  

Ecco l’articolo apparso ieri su https://www.money.it/:

 

Quanti morti in Italia ogni anno? Ecco di cosa si muore di più

20 Marzo 2020 – 15:52
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“La mite” di Fëdor Dostoevskij

«Capii che era buona e mite. Le persone buone e miti non resistono mai per molto tempo; non si aprono subito, è vero, ma nemmeno sanno sottrarsi a una conversazione: agli inizi rispondono misurando le parole, e tuttavia rispondono, e più si va avanti più si lasciano andare, bisogna solo non stancarsi di aspettare, se si vuole sapere qualcosa.»
Fëdor Dostoevskij, La mite, 1876

La mite apparve nel 1876 sulla rivista Diario di uno scrittore, dello stesso Dostoevskij. Racconto fantastico, lo definì il suo autore, ma fantastico solo nella forma letteraria: non un racconto vero e proprio né uno scritto in forma di memorie, ma una sorta di monologo, quasi come se lo scrittore avesse rielaborato i pensieri ad alta voce del protagonista dagli appunti di un ipotetico e fedele stenografo. Continua a leggere

Già cominciano i suicidi?

Ma come? Già cominciano i suicidii da quarantena? Pensavo sarebbero cominciati un pò più avanti!

Non si è ancora sicuri che si tratti di suicidio, d’accordo, ma mi vengono legittimi sospetti. Immaginate cosa può voler dire starsene da soli come appestati in un appartamento di 50 mq alla periferia di una città moderna, senza nessuno che ti viene a trovare, senza un giardino, senza un terrazzo e magari….sei anche asintomatico, positivo solo sulla carta! Terribile, mi vengono i brividi solo a pensarci.

Notate che hanno spento anche il servizio “Telefono amico” in quanto non fanno avere ai dipendenti di tale istituzione fondamentale anti-disperazione, i permessi per spostarsi; inoltre, come sapete, sono vietate anche le Sante Messe che erano consentite perfino nei periodi di peste.

Ecco la notizia appena diramata:

Esplode palazzina nel Bergamasco, un morto a Seriate, una delle zone più colpite dal Coronavirus

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Voglia-Necessità di ricominciare!

Coronavirus, e chi è? I padovani assaltano argini e Prato, scatta la rivolta della gente

Padovani sugli argini

PADOVA

Coronavirus, e chi è? Argini presi d’assalto, Prato della Valle affollato come in una qualsiasi domenica primaverile. E il Comune fa scattare i controlli dei vigili urbani e manda i mezzi della Protezione civile che invitano tutti ad andarsene a casa. Ieri le forze dell’ordine sono state letteralmente subissate di segnalazioni da parte di cittadini che hanno denunciato assembramenti di persone in ogni angolo della provincia. A poco sono servite le strisce bianche e rosse posizionate per disincentivare le passeggiate.

L’AFFOLLAMENTO

Complice la bella giornata, nonostante l’appello dell’assessore al Verde Chiara Gallani, gli argini padovani già di buon mattino erano affollati. Una circostanza che ha convinto il Comune a inviare i mezzi della Protezione civile che hanno invitato tutti a far ritorno a casa. Alcuni controlli sono stati svolti anche dalla Polizia municipale. «Effettivamente abbiamo riscontrato questo problema – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Micalizzi – Nonostante gli argini siano di competenza del Genio civile, abbiamo ritenuto opportuno mandare alcuni mezzi della Protezione civile». Particolarmente affollato, soprattutto durante la mattina, è stato anche Prato della Valle……..

© Il Gazzettino RIPRODUZIONE RISERVATA

Quanto deve durare una psicoterapia?

In questi ultimi anni, la modalità con cui i pazienti cercano aiuto dallo psicoterapeuta è cambiata: non più molte sedute a cadenza settimanale ma una, due, tre sedute al massimo, cercando di prendere il più possibile e poi basta. Farne tesoro e cercare di autocorreggersi. Poi magari si fanno risentire telefonicamente per qualche breve consiglio oppure rispuntano dopo mesi per un nuovo, unico appuntamento.
Questo probabilmente è dovuto a due motivi: il primo e principale è la crisi economica che fa avere meno soldi in tasca alla gente; il secondo, è la tendenza al fai da te delle persone, alimentata da quell’immenso serbatoio di informazioni che è internet. Quindi leggono molto sul web riguardo al proprio problema e arrivano da noi psicoterapeuti già abbastanza preparati, tanto da poter trarre il massimo dalla seduta.
Io credevo che questa modalità di gestire una psicoterapia non fosse efficace, non fosse cioè possibile inquadrare, capire e aiutare una persona vedendola solo due-tre volte; e invece mi rendo conto che lo è. Probabilmente per due motivi:
a) L’impressione iniziale raramente viene smentita nelle sedute successive;
b) E’ nelle prime due-tre sedute che, da entrambe le parti, si libera il massimo dell’energia: la curiosità, per entrambi, di avere di fronte una persona nuova, rende il rapporto estremamente proficuo e vivo.
Insomma, la mia impressione è che il cambiamento, se deve avvenire, avviene nelle primissime sedute o mai più.
Tuttavia, la mole di informazioni e consigli che posso dare al paziente è ovviamente limitata se viene una sola volta (cosa che capita regolarmente quando il paziente viene da lontano); per questo, proprio per adeguarmi a tale nuova realtà, ho scritto le due dispense sottostanti: “Quarant’anni di riflessioni”, impalcatura concettuale della mia psicoterapia, in cui espongo le più comuni cause e rimedi per l’infelicità odierna e “Tranquillanti, come liberarsene” che è rivolto alle moltissime persone che ingenuamente sono cadute nella trappola delle Benzodiazepine, e che assai spesso mi chiedono aiuto.
Un caro saluto,

A. Mercuri