Olanzapina (Zyprexa*)

Olanzapina è un potente tranquillante in grado di placare i principali sintomi della follia (psicosi) che sono allucinazioni e deliri; per questo, è classificata tra gli antipsicotici. Per le sue proprietà sedative generiche inoltre,  è utile anche per correggere l’aggressività, i comportamenti violenti e gli stati di esaltazione maniacale; ancora, viene utilizzata con successo come stabilizzatore dell’umore (stabilizza ma deprime) nelle forme bipolari gravi. Seppur non esplicitamente approvata per altri scopi, Olanzapina viene utilizzata a basso dosaggio per tutte le forme di disagio psico-emotivo: ansia generalizzata, attacchi di panico, depressione, insonnia, anoressia nervosa, ossessività. Può ancora essere utile  nel dolore cronico grave (cancro) e nella nausea e vomito associati alla chemioterapia.

Il suo effetto in una persona giovane e senza gravi disturbi psichici può essere sgradevole anche a dosaggio basso (tipo 2,5 mg) se il farmaco viene assunto durante il giorno perché provoca forte sonnolenza, stanchezza, calo di motivazione, di interesse, di entusiasmo; se assunto invece la sera prima di dormire, in alcuni soggetti anche non psicotici, può dare una sensazione di piacevole relax e solitamente è assai efficace sull’insonnia. Tuttavia non va dimenticata la sua appartenenza alla categoria degli antipsicotici (detti anche “tranquillanti maggiori”) i quali se assunti in modo continuativo calmano sicuramente chiunque ma hanno anche un effetto “frenante” sull’energia psicofisica e sull’umore, cosa non gradevole in chi non sia psicotico o spiacevolmente ipereccitato; non dimentichiamo che la dopamina è il neurotrasmettitore del piacere, della gratificazione, della voglia, della libido, dell’azione. L’effetto sonno, molto utile in chi ha una grave insonnia resistente ai trattamenti più comuni, è invece dovuto ad una sommazione di effetti: antistaminico, anticolinergico, antidopaminergico e antiadrenergico. Gli antipsicotici tuttavia, a dosaggio pieno (tipo 10-20 mg), così negativi per le persone normali, possono dare grande sollievo nelle gravi malattie psichiatriche come le psicosi o gli stati maniacali, poiché liberano il paziente da gravi sofferenze patologiche.

Olanzapina, più in dettaglio, viene classificata, insieme a Clozapina, Risperidone, Quetiapina e altri, tra gli antipsicotici “atipici” perché fa parte di quel gruppo di antipsicotici più recenti (rispetto ai “tradizionali” Aloperidolo, Cloropromazina, Promazina, Prometazina, Perfenazina ecc.) che spengono meno la dimensione cognitiva e l’umore del paziente e danno meno effetti collaterali neurologici (parkinsonismo, acatisia, rigidità, tremore); tali vantaggi sono dovuti alla loro azione antidopaminergica più blanda a livello prefrontale (cognizione e umore) e a livello dei nuclei della base (disturbi neurologici extrapiramidali). Molto utile per mitigare i disturbi neurologici è anche la potente azione antimuscarinica degli Atipici e in particolare di Olanzapina.

Per contro gli Atipici (e in primis Olanzapina e Clozapina)  hanno la grave pecca di far ingrassare molto (si intenda, in proporzione alla dose, al metabolismo individuale e al livello di attivitò fisica) potendo provocare alla lunga diabete, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia. L’aumento di peso, di gliecemia, di trigliceridi e colesterolo, sono conseguenza del potente effetto di antagonismo che Olanzapina esercita sui recettori H1 dell’istamina, sui recettori 5-HT2C della serotonina e sui recettori D2 della dopamina; tale triplo antagonismo provoca marcato aumento dell’appetito associato a meno voglia di muoversi e minore sensibilità delle cellule all’insulina (con conseguente iperglicemia): come conseguenza di ciò aumenteranno nel sangue i livelli di trigliceridi e colesterolo. Dell’iperglicemia è responsabile anche il potente effetto di antagonismo che Olanzapina esercita sui recettori M3 dell’acetilcolina, recettori presenti sia nel cervello che nel pancreas e il cui blocco inibisce la secrezione di insulina contribuendo all’iperglicemia. (Su questo argomento e sui rimedi per il sovrappeso da Olanzapina si veda il mio articolo Olanzapina: attenti al peso!

Riassumendo:

Olanzapina può essere utile nelle psicosi e nelle gravi forme bipolari; nelle malattie mentali più lievi invece essa è spesso di scarso aiuto se non di danno qualora assunta a lungo, poichè provoca, anche a basso dosaggio, abbassamento dell’umore e dell’energia, sonnolenza e forte aumento di peso.    

Qui di seguito vi fornisco il link per accedere alla scheda tecnica completa di Olanzapina, redatta dall’AIFA, ente governativo che in Italia si occupa di farmacovigilanza: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_001561_040089_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3

Buona lettura

A. Mercuri