Acido Valproico (Depakin)

Venne sintetizzato nel lontano 1882 come analogo dell’acido valerico, estratto dalla famosa Valeriana Officinalis ma le sue proprietà antiepilettiche furono scoperte molto tempo dopo, nel 1962; nel 1967 venne poi messo in commercio in Francia diventando negli anni il farmaco antiepilettico più venduto al mondo.
Successivamente si scoperse anche la sua proprietà, comune a tutti gli antiepilettici, di mitigare le forti oscillazioni dell’umore presenti nei pazienti bipolari.
Viene anche utilizzato come profilattico per l’emicrania, per il dolore neuropatico e per il mal di testa.
Il suo meccanismo d’azione, non completamente chiarito, sembra essere principalmente legato a:

  • blocco di certi canali del sodio che riduce il rilascio di Glutammato e Aspartato, amminoacidi eccitatori del cervello.
  • stimolazione dei circuiti inibitorii Gabaergici sia per azione diretta del Valproato sia per inibizione della ricaptazione e della degradazione del neurotrasmettitore inibitorio GABA.

Secondariamente, sembra che Valproato eserciti un’azione inibitoria sul neurone dovuta al blocco di certi canali del calcio e del potassio e all’inibita sintesi di fosfatidilinositolo 3 (PIP3) con relativo rallentamento della trsmissione sinaptica.
Molto importante e promettente sembra poi essere l’azione neuroprotettiva e neurorigenerativa che Valproato esercita sul cervello attraverso l’inibizione dell’enzima deacetilasi (azione epigenetica) che porta alla maggiore produzione di fattori di crescita del neurone e delle cellule associate (cellule gliali)
Da quanto sopra, si può notare che a differenza della Lamotrigina, antiepilettico e stabilizzante dell’umore prevalentemente stimolante, Valproato è prevalentemente sedativo (azione sul GABA che Lamotrigina non ha) e pertanto risulta più indicato a prevenire e curare la componente maniacale del disturbo bipolare mentre Lamotrigina è più efficace nella prevenzione degli episodi depressivi.

In linea con ciò, gli effetti indesiderati saranno opposti e cioè sedazione, sonnolenza e appiattimento emotivo con Valproato, eccesso di stimolazione con ansietà per Lamotrigina.
Alle volte, fuori dalle indicazioni ufficiali, Valproato viene utilizzato nella disassuefazione dalle benzodiazepine.

I sintomi indesiderati più comuni di Depakin, presenti soprattutto all’inizio del trattamento, sono:
Nausea nel 22% dei casi, sonnolenza (19%), vertigine (12%), vomito (12%), debolezza (10%);
ancora, tra effetti indesiderati comuni (da 1 su 10 a 1 su cento) e molto comuni (da 10 su 10 a 1 su 10) troviamo: disturbi addominali, diarrea, alterazioni del peso e dell’appetito, alterazione della funzionalità epatica, stomatite, tremore, parestesie, sedazione, iponatriemia, secchezza delle fauci. Da sottolineare che tali sintomi sono solitamente dose-dipendenti e transitori, presentandosi solo all’inizio del trattamento. Raramente, Valproato può essere tossico per il fegato o per il pancreas e per questo sono raccomandati gli esami di funzionalità epatica e pancreatica all’inizio del trattamento e dopo un congruo periodo di tempo come verifica, tempo che verrà stabilito dal medico curante. Ancora, va tenuta presente la grave tossicità per il feto e il divieto di allattare durante l’utilizzo di Valproato.

Ecco la scheda tecnica del Depakin redatta dall’AIFA

A. Mercuri

 

5 commenti

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  1. Dario
    Dario dice:

    Salve dottore, volevo chiederle Depakin Chrono provoca acatisia oppure è utilizzato per combattere l’acatisia? Inoltre un ultima cosa, la sera se prendo 7.5 mg di abilify e 1 depakin da 300 mg la sera potrei evitare l’acatisia indotta da abilify e riposare meglio anche?
    Grazie

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  2. Nicola
    Nicola dice:

    Dottore mi è stato dato depakin 250mg rm a sera per dismettere il DELORAZEPAM. Ne prendo 60 gocce e con il depakin lo psichiatra dice che posso scalare di 1ggt al giorno. È corretto?
    Grazie

    Rispondi
    • Angelo Mercuri
      Angelo Mercuri dice:

      Buongiorno, per togliere le benzodiazepine basta solo scalarle con la dovuta lentezza senza utilizzare altri farmaci, a meno che non vi siano gravi patologie psichiche a sostenere la dipendenza

      Rispondi