Neuro-infiammazione & Depressione

A tutti è capitato di sentirsi stranamente giù prima o durante un semplice raffreddore, influenza, Covid o anche vaccinazione anti-Covid in un modo diverso dal solito, dove mancano le forze e la voglia di fare. Si starebbe volentieri solo a letto a dormicchiare oppure, dipende dal temperamento, ad alcuni contemporaneamente alla discesa dell’umore, sale molto l’ansia e l’irrequietezza.

Tale depressione dell’umore è tipicamente collegata allo stato infiammatorio in atto nel corpo e in particolare a sostanze in circolo che sono chiamate citochine (principalmente interleuchina 1, interleuchina 6 e TNF Alfa); tali citochine, partendo dal corpo raggiungono il cervello (neuro-infiammazione) nel quale provocano modificazioni biochimiche volte a mettere l’individuo colpito da infezione a riposo, per guarire: calo dei neurotrasmettitori serotonina, dopamina e noradrenalina con conseguente stanchezza, perdita di interessi e sonnolenza. Tale condizione accompagna anche malattie più persistenti di un’influenza come le malattie autoimmuni (sclerosi multipla, morbo di Chron, colite ulcerosa, psoriasi, artrite reumatoide, tiroidite di Haschimoto, ecc.) oppure altre infiammazioni o infezioni.

Qualcuno allora ha pensato: non è che abbiamo trovato la causa della depressione? E’ forse la depressione, dovuta ad un processo infiammatorio in atto, magari leggero e di cui non si è consapevoli? Ovviamente si è proceduto a valutare i livelli di citochine pro-infiammatorie in ogni depresso ma si è visto che solo alcuni le avevano alte quindi si è concluso che la causa della depressione non è sempre un processo infiammatorio sottostante. Però si è arrivati a considerazioni interessanti e cioè:

  • E’ assodato che le depressioni associate a processi infiammatori del corpo, migliorano molto o guariscono col guarire dell’infiammazione.
  • Nelle depressioni con infiammazione associata, il solo trattamento con antidepressivi è poco o nulla efficace
  • Alcuni pazienti depressi hanno citochine alte senza saperlo perché non hanno evidenti malattie infiammatorie in atto; tali pazienti rispondono poco al comune trattamento antidepressivo con i serotoninergici (SSRI: citalopram, escitalopram, paroxetina, sertralina, fluoxetina) mentre rispondono molto meglio ai triciclici soprattutto se associati ad un comune antinfiammatorio (ad esempio Celocoxib, un FANS selettivo con pochi effetti collaterali). In alcuni casi molto gravi sono stati addirittura usati con successo anticorpi antinfiammatori monoclonali (Etanercept, Infliximab) oppure l’antibiotico Minociclina, in grado di aumentare nel paziente con infiammazione e depressione, il livello di triptofano disponibile. Ancora, alcune depressioni gravi con associata infiammazione, rispondono bene soltanto alla Ketamina (in grado di innalzare i livelli di dopamina e di proteggere il cervello dagli effetti eccitatori nocivi legati all’eccessiva liberazione di glutammato e aspartato. La ketamina purtroppo non è in uso in Italia.
  • Nelle depressioni associate ad infiammazione, nota o non nota, si è riscontrata una buona correlazione tra livello di depressione-infiammazione e livello di proteina C reattiva (PCR) comunemente dosabile con un banale prelievo.

Riassumendo, alcuni suggerimenti da sottoporre ovviamente al vostro medico curante:

l’infiammazione causa o peggiora la depressione quindi abbiate cura di abbassare più possibile il livello di infiammazione del vostro corpo attraverso uno stile di vita sano. Nelle depressioni leggere o medie evitate gli antidepressivi e puntate piuttosto sulla psicoterapia, sullo sport e sulla salute del corpo. Potete anche farvi dosare la proteina C reattiva se volete avere un’idea di massima del livello infiammatorio del vostro corpo.

Se avete una depressione molto grave, i triciclici (come Anafranil, Laroxyl o Noritren) funzionano assai meglio degli antidepressivi nati dopo (paroxetina, sertralina, citalopram, escitalopram, venlafaxina, ecc.) e spesso danno buoni risultati ad un dosaggio molto basso che non comporta effetti collaterali. Se ancora non basta, si può provare ad associare all’antidepressivo un FANS tipo Celocoxib oppure un dopaminergico vendibile in Italia come Mantadan e questo nell’ottica di non agire solo sui neurotrasmettitori ma anche sull’eventuale componente infiammatoria. In ultima, sottolineo come Tianeptina, purtroppo non più prescrivibile in Italia, abbia un’efficace attività anti neuro-infiammatoria al pari di Ketamina.

Un caro saluto,

A. Mercuri

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