N-Acetilcisteina, un integratore intelligente

N-Acetilcisteina (NAC) è nota a tutti, soprattutto col nome commerciale Fluimucil, per essere un prodotto fluidificante delle secrezioni dense (mucolitico) che favorisce la guarigione delle infezioni respiratorie o delle sinusiti. Non tutti sanno però che acetil-cisteina è ultimamente oggetto di studio in psichiatria per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, modulatrici delle sinapsi glutammatergiche e migliorative della funzione mitocondriale nell’ambito di malattie mentali note e gravi quali schizofrenia, depressione, autismo,  DOC e demenze, dove stress ossidativo, infiammazione, malfunzionamento mitocondriale e disregolazione dell’attività glutammatergica sembrano giocare un ruolo cruciale.

N-Acetil-Cisteina infatti è il precursore acetilato dell’amminoacido cisteina, amminoacido che possiamo sia sintetizzare nel nostro organismo e sia introdurre con l’alimentazione; esso entra nella costituzione del glutatione, una semplice ma importantissima molecola costituita solo da 3 amminoacidi: in realtà la cisteina è così benefica per il nostro organismo non direttamente ma in quanto in grado di rigenerare le riserve di glutatione. Sarà poi il glutatione a svolgere le suddette azioni antiossidante, antinfiammatoria, regolatrice della trasmissione glutammatergica e mitocondriale. Acetilcisteina è stata dunque testata nelle suddette patologie psichiatriche con risultati promettenti anche se non è stato ancora definito con precisione il dosaggio e la durata del trattamento. Negli studi clinici infatti, acetilcisteina è stata utilizzata più spesso a dosaggi alti, circa 3-4 volte quelli abitualmente utilizzati come mucolitico ma per periodi brevi, il più delle volte, anche forse troppo brevi come 7 giorni. Sembra invece, e il suo meccanismo d’azione ne dà giustificazione scientifica almeno teorica, che sia l’uso continuativo di acetilcisteina, protratto per diversi mesi, a promuovere un effetto protettivo sul neurone e migliorativo del suo trofismo. Certamente, NAC non ha l’incisività e la rapidità d’azione dello psicofarmaco che agisce direttamente sulla neurotrasmissione dando però un effetto solo sintomatico e spesso peggiorativo della salute del cervello; NAC (NAcetil-Cisteina) invece si colloca piuttosto tra gli integratori alimentari (o, per usare un parolone, tra i neuro-nutraceutici) che agiscono in modo delicato ma profondo, andando a migliorare e non a peggiorare la salute del tessuto cerebrale. Un integratore intelligente dunque che lungi dall’avere un effetto immediato potrebbe però configurarsi, al pari delle mini-dosi di Litio, come una sostanza senza effetti collaterali che alla lunga migliora il benessere di persone affette da patologie psichiatriche croniche.

Invito sempre e comunque ad evitare il fai da te: rivolgetevi sempre ad un medico prima di assumere acetilcisteina anche se la sua vendita non richiede ricetta medica.

Come bibliografia on line è interessante il breve articolo sull’uso del NAC nel DOC: https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles…

Oppure per approfondire le proprietà del NAC nei disturbi psichiatrici è interessante l’articolo “The Potential of N-Acetyl-L-Cysteine (NAC) in the Treatment of Psychiatric Disorders” https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles…

A. Mercuri