Rapporto tra vita moderna, infelicità e disturbi mentali

Di seguito breve introduzione e orario delle lezioni che terrò a Mestre per l’Università del Tempo Libero (U.T.L.) sul tema:

Rapporto tra vita moderna, infelicità e disturbi mentali

BERNA: giovedì 30 marzo, 6 – 20 aprile (1^ ora)

MANIN: martedì 28 marzo, 4 – 11 aprile (2^ ora)

Negli ultimi cento anni in occidente, ambiente e stile di vita sono drasticamente cambiati discostandosi troppo da modi e tempi su cui l’essere umano si è lentamente plasmato nei millenni della propria storia evolutiva.

A fronte di tale repentino cambiamento, geni e struttura psicofisica umana sono rimasti invariati; questo predispone a molti disturbi nervosi e mentali come conseguenza di uno sforzo continuo di adattamento.

L’ambiente artificiale, spesso degradato e disumanizzante delle città moderne, è il risultato del sovraffollamento delle città e del diffondersi dell’automobile, cose che hanno stravolto l’assetto urbano tradizionale. A questo vanno aggiunti lo scarso o nullo contatto con la natura, l’individualismo esasperato, il dilagare della tecnologia, l’inaridirsi dei rapporti umani e la cronica fatica nervosa.

E’ dunque più che mai necessario aiutare i giovani ad individuare le insidie della vita moderna, spesso nascoste sotto un velo di apparente piacere, abbondanza, benessere e sicurezza.

Vivere più sereni

Ho letto recentemente il libro di Maurizio Pallante “La felicità sostenibile” Ed. Rizzoli 2009 e devo dire che ne sono entusiasta. Lo consiglio vivamente a chi ha capito che gran parte delle “malattie nervose e mentali” di oggi altro non è che un disadattamento, più che giustificato e anzi auspicabile, ad uno stile di vita folle.

Domandatevi sempre se il vostro disagio è causato da una reale malattia oppure se è conseguenza di uno stile di vita malato impostovi da una società economicizzata e tecnologizzata ad arte da un’oligarchia industriale impostasi lentamente a partire dagli anni del boom economico; se decidete per la seconda ipotesi, quella di gran lunga più probabile, non perdete il sano e sacrosanto diritto di dire NO! Ma per ribellarsi bisogna prima formarsi idee chiare leggendo. Fatevi degli ideali vostri, secondo le vostre personali inclinazioni, che siano di destra, di centro o di sinistra non importa: solo così non saranno più i Signori Industriali a comandarvi.

Angelo Mercuri

Pornografia

*A mio parere, un esempio di civiltà da seguire, per salvaguardare la                     salute mentale di tutti ma, soprattutto, dei nostri adolescenti!!!

MONDOEUROPARUSSIA

Venerdì 16 settembre 2016

IN RUSSIA SONO STATI BLOCCATI I SITI DI PORNHUB E YOUPORN*

http://www.tpi.it/mondo/russia/pornhub-youporn-bloccati-russia

adolescenti e pornografia

“ …la ragazzina è stata invitata da tre suoi amici in un garage e lì convinta ad avere con loro un rapporto sessuale orale. Un incontro ripreso con i telefonini dagli amici. E sempre attraverso gli smartphone  condiviso e inoltrato. …”.

Questo stralcio preso da un quotidiano di qualche giorno fa’ si riferisce ad un fatto di cronaca avvenuto a Castelfranco in cui protagonisti sono tre ragazzini dai 14 ai 15 anni e una ragazzina di 13.

A proposito del sesso come gioco e innocua bravata tra adolescenti mi sembra evidente che questo fenomeno, dilagante tra i giovanissimi, sia conseguenza di una sessualità intesa come puro e innocuo divertimento al pari di un bicchiere di vino o un ballo.  Tale visione riduttiva e pericolosa di un sesso sganciato dalla funzione riproduttiva e dai legami affettivi è sicuramente favorita da quei filmati squallidi e deprimenti che si possono vedere nei siti pornografici gratuiti di internet, a portata di tutti con un semplice clic: è ovvio che la curiosità degli adolescenti riguardo al sesso li spinge ad esserne assidui fruitori e poi emulatori.  Fino a poco fa certi filmati erano vietati ai minori: come mai adesso solo perché c’è internet possono essere alla portata di tutti? Si tratta forse di una conquista di civiltà avere un internet stracarico di porcherie incensurabili e ad accesso libero anche per i bimbi? Ma a che livello di stanchezza e degrado morale siamo giunti se non abbiamo più la forza di reagire contro chi rovina i nostri figli piccoli? Se i signori della pornografia fanno affari d’oro, li fanno perché dietro ci sono gli adulti a finanziarli con acquisti vari se no quei siti chiuderebbero il giorno dopo. Quindi: censurare internet è da bigotti, vietarlo ai minori impossibile, costringere certi siti a chiudere illegale. E avere figli già stufi della vita a vent’anni cos’è? Un’inevitabile disgrazia?

A.M.

Finalmente un bell’esempio

Daniela e Davide, maghi
del formaggio a Pieve D’Alpago

 

 

di Andrea Ciprian

BELLUNO – Stanno conquistando i palati dei bellunesi con le loro squisite ricotte di pecora, vendute ogni sabato all’agrimercato di piazza Piloni, ma Davide Bortoluzzi eDaniela Pasinetti, la sua compagna, nella loro azienga agricola di Nusieda (in comune di Pieve d’Alpago, tra Sitran e Tignes, a 2 chilometri dalla zona industriale di Paludi) fanno molto altro. Tra le specialità dei due giovani pastori, 27 anni lui, 34 lei, ci sono anche la robiola, lo yogurt e i formaggi fatti con il latte di capra. Insieme hanno realizzato un sogno che covavano fin da bambini: vivere e lavorare a stretto contatto con la natura e con gli animali.

Davide, che da piccolo a Babbo Natale chiedeva le caprette e non i videogiochi, si è diplomato all’istituto tecnico, ma allo studio tecnico del padre ha preferito i pascoli delle montagne bellunesi sui quali conduce un gregge di 400 pecore. Daniela, di origini vercellesi, è geometra e anche lei alle scrivanie e alle code al catasto ha preferito gli spazi aperti in quota. Non ha ceduto neppure alle sirene della moda: il fotografo del suo paese, Rocco Toscani – figlio del celebre Oliviero – le propose di fare un book ma lei ha risposto che quello della modella era un mestiere che non le interessava.

Tecnocrazia

Leggevo sui quotidiani qualche giorno addietro la notizia relativa alla riuscita ibridazione del DNA con molecole ad esso estranee e facevo una riflessione: Continua a leggere

Abbondanza e continenza

L’abbondanza continua di cibo è una condizione molto recente (una cinquantina d’anni) che l’essere umano non è geneticamente nè psicologicamente preparato ad affrontare. Continua a leggere

Lavoro fisico e lavoro mentale

Oggi una gran parte di noi lavora seduto usando solo il cervello magari per otto o più ore al giorno.

Se guardiamo indietro però, i nostri antenati anche prossimi (nonni) lavoravano coi muscoli, utilizzando il cervello al servizio del movimento e non in modo autonomo come noi. Continua a leggere

Crisi economica e ritorno della sobrietà

Un’economia sana si basa sul risparmio delle risorse e non sul loro spreco, che siano o meno rinnovabili; si basa sul recupero e la riparazione di oggetti già esistenti e non sull’acquisto di oggetti sempre nuovi; Continua a leggere

Separazione dei coniugi e affidamento dei figli

Qualche giorno addietro è comparsa sui quotidiani la notizia di una madre di Treviso che da tempo sembra facesse assistere il proprio figlio di sette anni ai propri festini a base di sesso sfrenato. Il figlio sembra fosse stato affidato a lei dopo la separazione dal marito e, a distanza di sette mesi dai fatti accertati dalla magistratura, non si era ancora provveduto a togliergliene l’affido. Io certo non entro nel merito della faccenda ma colgo l’occasione per constatare come in Italia la consuetudine di affidare prevalentemente i figli minori alla madre con residenza presso la stessa sia uno standard che resiste anche laddove sarebbe meglio affidarli prevalentemente o esclusivamente al padre. Le tradizioni, si sa, sono tenaci soprattutto quando consentono di sbrigare la faccenda in pochi minuti usando lo stampino però dobbiamo ricordare che i tempi sono cambiati:

– le donne ormai lavorano quanto gli uomini e il tempo libero da dedicare ai figli è il medesimo.

– la pacatezza e la morigeratezza ( nel mangiare, nel bere, nel litigare, nella ricerca di divertimenti intensi e nelle abitudini sessuali) non sono più prevalenti nel ‘gentil sesso’.

– la tradizionale pazienza femminile è messa a dura prova dallo stile di vita stressante e con essa anche il noto “ senso materno”.

– l’amore, il senso di responsabilità per il proprio compito, la validità dell’impronta educativa che i padri possono esprimere nella quotidianità di un bambino non sono da meno rispetto alle madri.

– è un diritto psicologico anche del padre quello di non essere privato della gioia di ‘fare il genitore’, gioia che può esserci solo in un rapporto continuativo, intenso ed efficace con i propri bambini.

Mi sembra pertanto che la Giustizia dovrebbe entrare più nei dettagli di ogni singolo caso di separazione rompendo lo stereotipo dell’affido prevalente dei figli alla madre e non esitando, laddove sussistano motivazioni valide, a concederne al padre l’affidamento prevalente o esclusivo.

Angelo Mercuri