Amore per la Croazia

Io amo molto la Croazia e, appena posso ci vado. Mi piace la sua bellezza naturale non eccessivamente inquinata dalla presenza umana; la densità di popolazione in Croazia è infatti molto bassa, appena di 75 abitanti per km/q mentre in Italia, che è rovinata dall’antropizzazione eccessiva è in media di 200, quasi 3 volte tanto.

Mi piace poi il carattere della gente che sa godere di quello che ha oggi, sa accontentarsi e ha forte il senso dell’amiciza.

I croati amano il proprio paese, sono orgogliosi di essere croati, accettano un regolato e rispettoso turismo ma non si fanno adulatori per incentivarlo.

La ragazze, lavoratrici e fiere, non si lasciano affascinare dallo straniero occidentale ricco ma sono fortemente attratte dalle qualità dei compaesani: forza, virilità, apertura sociale, individualismo moderato che non scivola nella pusillanime autoprotezione, nel narcisismo e nella ripiegatura egoistica sul proprio meschino orticello personale di affarucci e salute.

Qui le lascive mode occidentali sono poco simpatiche, le droghe sono ancora quelle dei propri bisnonni: vino, tabacco e caffè; la vita sociale è fatta di incontri occhi negli occhi e non di “social networks”; non c’è simpatia per la confusione di genere e ruoli sessuali ma c’è la sana e istintiva convinzione che i modelli tradizionali di uomo e di donna sono quelli psicologicamente e sessualmente più attraenti e vincenti; la società croata accetta l’esistenza delle minoranze e le rispetta ma pretende che, in quanto minoranze, non intacchino i diritti della maggioranza.

La Croazia è una Nazione che ha una storia contrassegnata da lunghi periodi di autonomia ben gestita, è un Paese forte e fiero che non ha bisogno di promiscuità, annacquamenti e globalizzazioni; la gente del posto, di ogni età, è favorevole all’autonomia e contenta d’avere ancora la propria moneta e le frontiere coi gendarmi e spera che i tentativi della Slovenia di espellerla dall’Unione Europea, siano coronati da successo.

Angelo Mercuri

Scientismo & Tecnocrazia

In questi ultimi giorni ho seguito una lezione di psichiatria biologica dove i relatori illustravano le ultime scoperte nel campo delle neuroscienze applicate alla psichiatria; cose belle e affascinanti, da sapere: il cervello dell’ adolescente è ancora strutturalmente immaturo, l’insonnia, la depressione, la solitudine, provocano evidenti modificazioni materiali del cervello. Inoltre si è discusso di epigenetica, quella branca della genetica che studia le modificazioni reversibili cui il nostro DNA va incontro in seguito all’esperienza (ambiente, circostanze di vita); la cosa più sorprendente è che tali modificazioni del DNA sono trasmissibili alla prole: se una madre è depressa durante la gestazione, trasmette al figlio per via genetica la tendenza ad ammalarsi a sua volta di depressione.

Ancora, si è parlato di longevità  e delle cause di invecchiamento precoce.

Quello che mi ha colpito di più però, è stata la conclusione degli scienziati: per mantenersi sani a lungo, bisogna fare una vita sana e tradizionale: dal grafico proiettato hanno evidenziato come il benessere suddetto sia inversamente proporzionale alla modernizzazione; studiando gli ultracentenari ad esempio si è visto come questi sono solitamente contadini abituati ad alzarsi prestissimo al mattino e a fare una vita di lavoro fisico in un ambiente naturale. E la mia conclusione è stata un’ulteriore conferma di quanto già penso da tempo: le malattie mentali oggi sono enormemente aumentate a causa di un ambiente ed uno stile di vita artificiale rovinoso per la salute mentale.

Se soffrite di disturbi mentali, ricordatevi che molto probabilmente non siete malati voi ma è malato lo stile di vita innaturale che vi costringono ad avere: non mandate giù pillole ma reagite, ribellatevi con rabbia (in modo non violento ma costruttivo, sia chiaro!) contro una società costruita sull’interesse economico e governata da pochi grandi industriali. Ricordate che la potenza, a questi, siamo noi a darla comperando i loro squallidi prodotti e noi stessi potremmo togliergliela. Riflettete su questo punto e su altri, formatevi ideali e convinzioni, non fatevi ridurre a malati mentali da una società che spreca la maggior parte delle risorse economiche in inutili ricerche scientifiche e in dannose applicazioni tecnologiche per allontanarvi sempre più dallo stile di vita unico possibile per la felicità vostra e dei vostri figli: quello tradizionale. Anche gli scienziati lo dicono, dopo decenni di ricerche e miliardi spesi per arrivare dove il buon senso era già arrivato da secoli.

Angelo Mercuri

Infelicità: malattia o disadattamento?

Due filmati a confronto e una domanda: come si può essere felici passando da una vita così 

ad una così?

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Amore per il proprio Paese: Russia

Mi ricollego all’articolo precedente  INDIVIDUALISMO & EGOISMO in cui biasimavo la mancanza di valori nazionalistici e patriottici in Italia e, in generale, di ideali comuni che facciano da collante per la popolazione. L’Italia sembra un mosaico di minoranze, ognuna delle quali reclama i propri diritti senza alcun interesse per un “Bene Comune” cioè un bene, un valore, che unifichi la società intera e dia vita e forza ad una Nazione-Famiglia, una Patria alla quale dedicarsi con amore e per amore, come si fa, appunto, in famiglia. La forza di una nazione non si misura dalla potenza del proprio esercito ma dalla forza di coesione dei propri cittadini.

L’amore e la nostalgia per la Patria sono invece sentimenti profondamente radicati nell’animo dei russi. In questi giorni sto leggendo “Le anime morte” (1836-1842) di Nikolaj Gogol’ e mi è capitato di trovare il seguente passaggio, scritto dall’Autore mentre si trovava in Italia, Paese che lo avvinse per la bellezza artistica, storica e naturale ma che non potè impedirgli di provare una malinconica nostalgia per la sua Patria, la grande Russia:

“Russia! Russia! Ti vedo da questa mia stupenda, meravigliosa lontananza, io ti vedo: sei povera, sterminata, inospite; tu non rallegri lo sguardo né incuti rispetto con le ardite meraviglie dell’arte: tu non hai città fatte di alti palazzi, ricchi di finestre, piantati nella roccia, non hai alberi e tralci d’edera  pittoreschi, radicati nelle case, fra lo scroscio e l’eterno pulviscolo delle cascate: il capo non si volge indietro a guardare i massi di pietra accumulati senza fine ad altezze vertiginose sopra di noi; non brillano attraverso le file scure degli archi sovrapposti, coperti di vite, d’edera e d’innumerevoli rose selvatiche, non brillano in lontananza gli immutabili profili dei monti che si levano scintillanti nel limpido cielo d’argento. Tu, mia Russia, sei tutta aperta, desolata, uniforme pianura. Come grumi di punti scuri, come impercettibili segni, stanno, fra le pianure, le tue basse città: nulla che seduca, che incanti lo sguardo. Ma quale misteriosa, incomprensibile forza attrae l’animo a te? Perchè sento senza tregua risuonare negli orecchi la tua malinconica canzone che echeggia, da un mare all’altro, attraverso la tua immensità? Cosa dice la tua canzone? Che cosa nella sua voce, chiama, singhiozza e stringe il cuore? Quali suoni mi baciano l’anima e vi penetrano dolorosamente, volgendosi attorno al mio cuore? Russia, cosa mi chiedi? Qual’è il segreto inafferrabile vincolo che ci lega?Perchè mi guardi così e perchè tutto in te mi rivolge occhi colmi d’attesa?… Ancora pieno di stupore, resto immobile, ma già sopra il mio capo pende una nube minacciosa, gravida di future tempeste, e il pensiero tace dinanzi alla tua immensità. Cosa mai va profetizzando questa tua distesa sconfinata? Forte qui, in te, nasceranno pensieri infiniti, perchè in te troveranno spazio per muoversi ed agire… Minacciosa, la tua possente vastità mi conquista, si ripercuote nel più profondo del mio cuore con una forza terribile; di un potere sovrannaturale sono stati illuminati i miei occhi… Oh, quale splendente, meravigliosa distesa ignota al mondo sei tu, mia Russia!” (Pgg. 292-3  Ed. BUR 1988 traduzione di Laura Simoni Malavasi)

Родина in russo vuol dire Patria: è molto significativo che ancor oggi, canti questi valori in Russia una giovane cantante di musica leggera:

Ancora, nel filmato sottostante si nota come l’amore per la Russia e l’orgoglio di essere russi siano valori e ideali insegnati ai bambini russi fin dalla tenera età; il video fa certamente sorridere ma è molto esplicativo riguardo a quanto ho scritto sopra.

Angelo Mercuri

Individualismo & Egoismo

Leggendo gli episodi di cronaca avvenuti a Torino e a Gabicce dove poveri bambini innocenti sono creati e usati per soddisfare i “diritti” di coppie omosessuali, ho capito che il male principale dell’Italia (e delle democrazie occidentali in genere) è l’eccesso di diritti individuali che ha frammentato la popolazione ed estinto i sani ideali nazionali comuni.

L’Italia non si dissolve solo perché le Istituzioni sono tutto sommato solide ma è un Paese senz’anima, arcipelago di fazioni che reclamano diritti, è solo un contenitore di persone senza interessi in comune.

La forza di una Nazione è proporzionale all’orgoglio nazionalista e allo spirito patriottico della sua popolazione la quale sacrifica volentieri alcuni meschini diritti individuali a vantaggio di un bene comune; ma i nostri governanti non sono in grado di formare, alimentare e salvaguardare un patrimonio nazionale di ideali e così, nel disordine di una democrazia estremizzata e al crepuscolo, si rischia che la popolazione, come già è successo, sogni un dittatore.

A. Mercuri

 

 

Separazioni & Violenza sulle donne

Pur restando da condannare la violenza sulle donne come atto delinquenziale, esiste un’altra violenza sommersa, meno d’impeto, meno eclatante, non punibile ma tuttavia addirittura premeditata: è quella che subisce l’uomo separato, il maschicidio lento di una “giustizia” sbilanciata che toglie all’uomo ogni leva per risollevarsi: figli, soldi, casa.

Così tanti uomini vengono lentamente uccisi.

Si sa che la donna sopporta meglio la separazione, che ha più risorse psicologiche e più forza;  si sa che ci sono troppe separazioni; si sa che di solito sono le donne a chiederle: chissà perché?

Proviamo a ribilanciare la giustizia e probabilmente scopriremo che le donne non sono molto più forti degli uomini, che meno donne chiederanno la separazione, che le separazioni diminuiranno e che… ci sarà meno violenza sulle donne.

A. Mercuri

Automobile

Sono assai negativamente meravigliato nel constatare come di fronte a incidenti automobilistici ad esito tragico Continua a leggere

Cause di infelicità oggi

Pubblico qui le diapositive relative al breve ciclo di lezioni da me tenute all’Università del tempo libero di Mestre, il 5 e il 12 aprile. Troverete alcuni links che vi rimandano a brevi filmati di You Tube che ho trovato piacevoli e particolarmente esplicativi dell’argomento da me trattato.

Per chi fosse interessato, la terza e ultima lezione, nella quale accennerò ai possibili rimedi, sarà giovedì 19 aprile 2018 dalle 15.30 alle 16.30 presso l’Istituto Berna, via Bissuola 93 Mestre-Ve

Le suddette lezioni verranno da me riproposte nelle date 3 e 10 maggio 2018 presso il Centro Civico Manin, via Rio Cimetto, 32 Chirignago (zona Gazzera Mestre)

Link:  Slides Lezioni Berna

Danni da porno on line

Il sesso su Internet può essere uno sfizio, un motivo di svago, una fonte di divertimento o uno spunto per alimentare la creatività sotto le lenzuola. Ma solo se a piccole dosi. Continua a leggere

Globalizzazione e senso civico

Riporto qui un mio commento pubblicato su “Il Gazzettino” di oggi alla pag. XXVII e relativo alla notizia che i veneziani spesso non pagano il biglietto sui mezzi pubblici della propria città. Lo riporto perchè sono un non violento ma convinto “no global” e soprattutto perchè, tra la globalizzazione e alcuni disagi psicologici attuali, c’è uno stretto legame. 

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