Cannabis & Schizofrenia
E’ ormai scientificamente confermato che chi assume regolarmente Cannabis è più a rischio di sviluppare malattie mentali, in particolare schizofrenia che è la più grave e invalidante di tutte. Non che fare un tiro di spinello ti renda schizofrenico all’istante e non è nemmeno detto che una persona che fuma tutta la vita cannabis lo diventi; però in qualche modo il THC (Tetra-Idro-Cannabinolo) della Cannabis è psicotogeno (generatore di psicosi) cioè rompe l’armonia del cervello normale e, in soggetti predisposti, può fare danni irreversibili. Purtroppo non si può sapere in anticipo chi si ammalerà di schizofrenia a causa della Cannabis e dopo quanto: è come per le sigarette, non sai se sei predisposto o no a sviluppare il cancro al polmone. Certamente, chi ha famigliarità per malattie mentali è più a rischio e anche chi è più instabile psico-emotivamente dovrebbe evitare la Cannabis; purtroppo invece, come capita spesso nella vita, piove sul bagnato cioè proprio chi è psichicamente disturbato e sofferente cerca sollievo nella chimica e fa maggiore uso di droghe peggiorando poi esponenzialmente la sua già precaria condizione.
La Cannabis contiene due principali principi attivi: 1) THC, sostanza con effetto euforizzante, analgesico, ma anche ansiogenico e psicotogeno; 2) CBD che invece ha un effetto per certi versi opposto in quanto è ansiolitico e antipsicotico.
Il dubbio che la Cannabis potesse slatentizzare disturbi psicotici era già stato espresso alla fine dell’ottocento da uno psichiatra scozzese che, visitando il manicomio del Cairo, osservò come tra i folli vi fossero molti fumatori di Cannabis; successivamente tale ipotesi fu sottovalutata per molto tempo fino a che non furono fatti studi scientifici seri che inequivocabilmente lo dimostrarono. In realtà, l’attenzione sulla Cannabis è stata posta negli ultimi anni soprattutto per
- la sua legalizzazione sempre più estesa come medicina (e in alcuni Stati addirittura come sostanza ricreativa) il che l’ha messa sotto i riflettori degli scienziati;
- dal 1965 al 1999 sembra che il numero di pazienti schizofrenici sia raddoppiato imponendo una ricerca delle cause tra le quali sono state passate in rassegna le varie droghe: dagli studi epidemiologici emerge che dall’8 al 24% delle psicosi potrebbe essere evitata se gli adolescenti non si intossicassero con la cannabis.
Va osservato inoltre che la Cannabis fumata oggi da gran parte dei nostri adolescenti (che sono poi i più vulnerabili ai suoi effetti psicotogeni perché hanno il cervello in formazione) non è la Cannabis tradizionale: a forza di incroci e artifici botanici i coltivatori sono riusciti negli ultimi decenni a selezionare varianti dotate di un alto contenuto di THC (alcaloide pericoloso) e basso di CBD (alcaloide buono che nella cannabis tradizionale, fumata dai nostri Hippies, elideva in parte gli effetti patogeni del THC); si pensi che la Cannabis del 1960 aveva appena il 3% di THC mentre quella attuale arriva in alcuni casi al 20%.
Ancora, vi sono oggi in commercio circa 200 varianti di THC create in laboratorio (e facilmente acquistabili su internet), dagli effetti sconosciuti e imprevedibili che possono essere usate per “condire” e rinforzare l’erba da fumare. Se si pensa che il mercato della droghe illegali è in mano a criminali senza scrupoli, vengono i brividi a pensare che buona parte dei nostri adolescenti butta nei polmoni un fumo velenoso venduto furtivamente per strada e dalla composizione in parte sconosciuta.
Non bisogna poi dimenticare che sempre più piede sta prendendo la pratica di inalare concentrati resinosi vaporizzabili di THC (il cosiddetto Wax Dabbing), ove la concentrazione di tale principio attivo è follemente elevata; la cosa più scandalosa è che tali preparati siano legalmente venduti su internet nei cosiddetti Cannabis Club Shops virtuali che fioriscono soprattutto in Spagna sfruttando un vuoto legislativo. (vedi ad esempio: https://www.royalqueenseeds.it/blog-marijuana-101-guida-al-dabbing-n378). Non dimentichiamoci che gli interessi economici anche degli Stati legati alla Cannabis legalizzata sono talmente forti da superare di gran lunga le preoccupazioni per la salute della popolazione; basta d’altra parte ricordare la vergognosa questione del tabacco il cui commercio in Italia è monopolizzato dallo Stato per il quale esso è una ricca fonte di reddito.
La Cannabis non provoca negli adolescenti solo forme eclatanti di psicosi con delirio e allucinazioni ma spesso rende i giovanissimi apatici, distaccati, disinteressati, indifferenti, socialmente isolati, sintomi questi a metà strada tra depressione e schizofrenia e difficilmente curabili sia con gli antidepressivi che con gli antipsicotici; oppure si possono sviluppare sintomi di paranoia con la sensazione di essere perennemente al centro dell’attenzione, osservati e seguiti. Ancora, è tipico il primo attacco di panico avuto mentre si fumava lo spinello, al quale può seguire un duraturo disturbo di panico con isolamento sociale per paura che gli attacchi si ripetano. Da non dimenticare che spesso tutte le condizioni suddette necessitano di una terapia farmacologica il più delle volte costituita da antidepressivi: il problema quindi si ingrandisce e si cronicizza perché, come si sa, iniziare una terapia antidepressiva a 16 o 18 anni significa rischiare la dipendenza a vita. Certe esperienze di sballo non andrebbero mai fatte perché il cervello non dimentica nulla, nulla cancella: si limita a chiudere i circuiti col tempo ma non li elimina mai una volta formatisi. Continua a leggere