Lamotrigina (Lamictal)
E’ un farmaco nato in Inghilterra nel 1991 per curare l’epilessia ma successivamente, nel 2003, approvato anche per prevenire o rendere meno acute le crisi depressive nei pazienti affetti da disturbo bipolare. Agisce principalmente, a livello del cervello, bloccando la liberazione degli amminoacidi eccitatorii glutammato e aspartato e prevenendo così l’insorgenza e la propagazione della crisi epilettica.
Per quanto riguarda il suo secondo uso, quello psichiatrico, e’ molto importante notare che Lamotrigina tende a prevenire le crisi depressive ma non quelle maniacali mentre l’opposto vale per gli altri due comuni antiepilettici e stabilizzanti dell’umore Carbamazepina e Valproato che non hanno molto effetto sul viraggio verso la depressione mentre prevengono bene i viraggi verso la mania. Effettivamente, Lamotrigina tende ad essere stimolante, per alcune persone piacevolmente e per altre, soprattutto donne, in modo sgradevole provocando ansietà e agitazione mentre invece Carbamazepina e Valproato tendono ad essere sedativi provocando sonnolenza e spesso abbassando il tono dell’umore. Altra cosa importante da notare è che Lamotrigina non è un antidepressivo nel senso che non ha generalmente effetto se la depressione si è ormai instaura; anzi, in tale caso può provocare uno stato misto in cui coesistono umore basso e agitazione psicomotoria. Per le altre patologie psichiatriche è significativamente efficace nel migliorare i sintomi positivi, negativi ed affettivi dei pazienti schizofrenici ma solo quando associata all’antipsicotico Clozapina; nessun effetto significativo si nota invece se usata da sola o in associazione ad altri antipsicotici.
Effetti collaterali molto comuni ( 1 persona su 10 o anche più frequente) sono cefalea e interessamento cutaneo: quest’ultimo effetto collaterale, generalmente benigno e transitorio, non è immediato ma interviene tra la seconda e l’ottava settimana di assunzione e va attentamente sorvegliato in quanto 1 persona su 1000 sviluppa con Lamotrigina manifestazioni dermatologiche molto gravi. In caso di interessamento cutaneo, si deve pertanto attentamente monitorarne l’evoluzione e casomai interrompere il Continua a leggere