La psicoterapia modifica il cervello

C’è una cosa che qualche anno fà mi ha incuriosito: alcuni ricercatori hanno evidenziato con tecniche di neuroimaging funzionale che la psicoterapia, se ben condotta, produce modificazioni cerebrali migliorative permanenti sul paziente: ciò che mi ha piacevolmente sorpreso è stata la dimostrazione che la parola (psicoterapia), quando produce cambiamento perchè accettata e condivisa dal paziente, può modificare la materia (cervello). La dimostrazione che questi neuroscienziati ci hanno fornito ha annullato la vecchia credenza degli psichiatri che le parole fossero in fondo solo parole e gli unici presidi utili per modificare ideazione e affettività del paziente fossero la chimica (psicofarmaci) o la fisica (elettroshock e psicochirurgia).

A questo proposito riporto un estratto sempre dal libro ” I segreti della mente” dello psichiatra Vittorino Andreoli Ed. Rizzoli 2013:

“…Non ha più alcun senso contrapporre terapie farmacologiche e terapie legate alla parola. L’imperativo è invece l’integrazione di questi metodi di cura: una soluzione necessaria, non un optional poichè gli studi dimostrano che si può intervenire sul cervello plastico attraverso i farmaci, ma grazie anche al potere della parola; quella parola, pronunciata in una relazione medico-paziente, che può modificare il pensiero e addirittura il vissuto di esperienze passate. A confutare il detto latino verba volant è arrivata la scienza. Oggi sappiamo che verba non volant, poichè le parole sono in grado di modificare le strutture del cervello plastico. Per aumentare l’efficacia dell’intervento medico, il paziente deve difendere e persino richiedere, l’integrazione di terapie farmacologiche e psicoterapie, fondate entrambe su una vera e propria ricerca clinico-scientifica. Naturalmente potrà accadere che il farmaco diventi uno strumento di primo impiego nell’insorgere acuto di un disturbo, mentre l’effetto della parola richiede tempi più lunghi. In ogni caso i due sistemi non solo non devono combattersi, non solo possono coesistere, ma devono farlo, poichè è quanto ormai la conoscenza scientifica presuppone e sostiene”.

Per chi volesse approfondire l’argomento consiglio: “Psicoterapia e neuroscienze” di A. Siracusano e A. Rubino Ed. il Pensiero Scientifico Editore 2006.