Troppi morti sulle strade

Ogni giorno assistiamo ad un bollettino di guerra sulle strade. Morti e feriti di tutte le età, tutto può finire in un attimo e per un istante di stanchezza, di distrazione, di euforia che rendono imprudente la guida. Oppure basta anche la sfortuna, quella di essere investiti senza avere alcuna responsabilità; e così la vita interrompe o si trasforma di colpo, quella nostra, quella dei nostri figli: dalla condizione di benessere con progetti, obiettivi, speranze, si passa direttamente al cimitero oppure in Ospedale, a vita. E tutto in un attimo, un fulmine a ciel sereno.

Questo è il progresso?

Ciò che a me salta agli occhi è la sproporzione, il divario tra l’importanza che diamo alla vita nostra e dei nostri cari, e la supina accettazione che tutto questo possa finire in modo stupido e senza una ragione. Riflettiamo su questo: cosa è l’automobile? A cosa serve veramente? Ha aumentato la nostra felicità? Quante volte la prendiamo senza motivo?

Io sono fermamente convinto che l’automobile abbia rovinato il mondo.

Capisco che molta gente vive in orrende periferie di città, ambienti in cui l’automobile è un indispensabile mezzo di fuga dalla morte psicologica, da un quartiere dormitorio senz’arte, senza natura, senza cultura; ma ricordiamoci sempre che tanta bruttezza è stata proprio l’automobile a crearla, consentendo l’espandersi smisurato delle città. Perché accettare tutto questo senza ribellione? Perché tanta passività? Facciamoci belle le nostre città, il nostro ambiente, l’ambiente in cui viviamo: e cerchiamo di smettere l’abitudine assurda di dover sempre fuggire dal nostro ambiente ogni volta che abbiamo un po’ di giorni liberi.

Per ora mi fermo qui, ma ben presto tornerò sull’argomento automobile. Intanto riflettete sull’automobile come strumento di tristezza e morte: guardatela, per favore, per quello che realmente è! E nel frattempo, guidate piano e con prudenza.

Angelo Mercuri