Psicologia della prostituta

Le cronache giornalistiche enfatizzano molto i pochi casi di cronaca nera in cui emerge che la prostituta è schiava di un protettore, dando l’impressione che tutte le prostitute abbiano alle spalle un aguzzino, ma la realtà è diversa: il fenomeno delle “schiave del sesso” è molto limitato, confinato alla prostituzione nei luoghi pubblici ove è necessario farsi largo ed essere difese: è soltanto uno dei tanti affari illeciti della criminalità organizzata.
La donna che oggi in Italia si prostituisce in luoghi privati (appartamento, stanza d’hotel, casa del cliente, feste) nella maggioranza dei casi lo fa liberamente, cioè non ha nessun “padrone” alle spalle che la costringe; ma che cosa può spingere una ragazza a fare la prostituta? Solo il miraggio dei soldi facili?
Anche quello, certo, ma allora perché la maggior parte (per fortuna) non lo fa? Ci sono ragazze povere, straniere, sole e con figli da mantenere che preferiscono lavorare duramente dieci ore al giorno per mille euro al mese.
Le statistiche dicono che, le prostitute di libera scelta hanno generalmente alle spalle infanzie di disperazione, hanno avuto traumi psicologici irreparabili come percosse o abusi sessuali (lo stesso vale per le pornodive tra le quali è frequente il suicidio). Contrariamente a ciò che si può pensare, chi ha subito traumi infantili e non è riuscito a farsene una ragione, da adulto tende a ricacciarsi in situazioni simili, quasi a voler riprodurre la scena del delitto e poter fare ulteriori indagini fino a capire il perché. Inoltre essendo il cervello infantile molto plasmabile ma poi difficilmente modificabile in età adulta, le condizioni di vita dell’infanzia rimangono indelebilmente impresse nei circuiti cerebrali diventando l’unico “modus operandi” che conosciamo, parte della  nostra identità, cui tanto siamo affezionati anche se dolorosa. La terza ragione che fa scegliere a certe ragazze la via della prostituzione è probabilmente genetico-ereditaria: se l’ambiente famigliare era degradato, probabilmente anche i genitori erano personalità psicopatiche e la psicopatia è scritta nel cervello e si eredita: mancanza di senso morale, incapacità di adeguarsi e obbedire alle regole sociali, povertà di interessi e di spinte motivazionali sane, incapacità di capire le proprie emozioni, propensione al crimine.
Le prostitute, imparano a mettere a tacere sensazioni, sentimenti e il fondamentale istinto femminile di accoppiarsi solo con uomini adatti e graditi. Vengono spesso da paesi stranieri, sono giovanissime, in Italia passano di città in città senza poter mai fare amicizie stabili, non possono godere le gioie dell’amore vero, hanno occhi sospettosi e sprezzanti puntati contro; e non ultimo, hanno il ritmo circadiano sfasato, dovendo lavorare prevalentemente di notte e coricandosi la mattina presto. Per sopportare tutto questo, assai spesso abusano di alcol, droghe, psicofarmaci.
Nella loro vita però, prima o poi c’è un punto di rottura, quando si rendono conto di essersi incamminate da sole per una strada senza ritorno; per le pornodive è ancor peggio, sono ormai immortalate nel web. Ma l’abitudine ai soldi facili incatena queste ragazze sprovvedute e sventate, è la loro peggiore droga, se volessero smettere, dovrebbero passate da mille euro al giorno a mille euro al mese. Forse è questa la catena più grossa che le tiene avvinte.

Angelo Mercuri

8 commenti

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  1. La bella addormentata
    La bella addormentata dice:

    Personalmente non sono d’accordo. Frequento alcuni uomini e ho con tutti rapporti più che soddisfacenti. Vengo ricompensata. Sono realizzata lavorativamente ( lavoro tradizionale, e mi fa schifo chiamarlo così, perché dovrebbe essere invece giusto non ammettere alcuna diversità). È chiaro che nulla è per nulla. E ai maschietti non piace ma si sta andando verso questa realtà. Tutto qui. Il fatto che si parli di “lavoro onesto” per 1000 euro al mese a fronte di 10 ore di lavoro, personalmente lo trovo raccapricciante e chiaramente frutto della testa di un uomo. Credo a questa stregua sia più dignitoso vendere il corpo che morire per 1000 euro. Che poi, non solo non è dignitoso per chi viene sfruttato, non è dignitoso neanche per chi sfrutta. Ora, ricevo regali e (loro) sono tutti felici di dare, e io, logicamente, felice di ricevere. Direi che è ora di uscire da questa mentalità per cui l’onore è farsi sfruttare a lavoro e per cui la donna deve essere selettiva per accoppiarsi in vista della procreazione. Preciso che ho la mia esperienza di maternità, purtroppo con uomo che non è stato capace di valorizzarmi come invece fanno altri. E voglio anche precisare che non sono affatto soldi facili, devi seguire un certo stile di vita molto sano e rigoroso, devi capirne di psicologia e bisogna avere anche pazienza e molto tatto. È un prendersi cura, esattamente come le infermiere ( che spesso neanche ti ascoltano) quindi anche meglio di.loro. sul fatto del passato travagliato posso essere d’accordo, mi appartiene, anche se non so quanto sia mia natura e quanto invece derivi dalle esperienze sicuramente non positive fatte in gioventù. La moglie comunque ti sposa per soldi. Non raccontiamoci favole, cari uomini.

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    • Antonio
      Antonio dice:

      Sono felice per lei
      Ognuno ha diritto alla propria felicità
      Tanto alla fine una compagna sta con te solo per comodità

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  2. Andrea
    Andrea dice:

    Sono amico di una donna italiana di54 anni che si vende. Ha subito ripetute violenze in infanzia e ora credo che come specchio, faccia le cosiddette indagini come ha scritto lei sopra. Purtroppo abusa di droghe e alcool nonchè gioca. Ho provato a persuaderla di farsi aiutare ma nulla. Anzi dice che le piace e che controlla tutto. Mi dia un suo parere. Grazie

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    • Angelo Mercuri
      Angelo Mercuri dice:

      Buongiorno, esistono personalità così che non cercano aiuto perchè in fondo così stanno bene. Oppure hanno provato a cambiare ma sono state peggio.
      In generale comunque se una persona non cerca aiuto direttamente, non si può fare nulla. Anche se insistendo si presentasse da uno psicoterapeuta non le servirebbe a nulla.

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      • Andrea
        Andrea dice:

        La ringrazio per la risposta. Purtroppo è proprio come scrive lei. Ritengo che arriverà ad un punto di non ritorno dove capirà da sè il male autoinflittosi, anche perché per età non può tirarla avanti più di tanto.
        La ringrazio

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  3. Grazia Bisignano
    Grazia Bisignano dice:

    Come poter aiutare una ragazza simile, una bugiarda conosciuta online, che ho scoperto lavorare su onlyfans. Mi spiace per lei, vorrei donarle il mio affetto sincero e umile

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    • Angelo Mercuri
      Angelo Mercuri dice:

      Buongiorno, il primo requisito è che la ragazza voglia essere aiutata. Molte sembrano a noi disperate viste dall’esterno ma loro sono in qualche modo determinate e convinte riguardo al loro “lavoro” e guai a toccarglielo.

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