Lev Borodulin, il celebre fotografo di sport in epoca sovietica

Attività fisica e salute mentale

Nell’Università di Durham, in North Carolina, è stato recentemente condotto uno studio sull’utilizzo dell’attività fisica contro la depressioneche ha evidenziato che l’esercizio fisico funzionerebbe non solo tanto quanto i farmaci, ma in alcuni casi potrebbe rappresentare una valida alternativa all’uso dei medicinali.

Attività fisica e depressione.

La ricerca è stata condotta su 156 volontari sofferenti di depressione. I ricercatori hanno diviso i pazienti, tutti dai cinquant’anni di eta’ in su, in tre gruppi: uno sottoposto solo ad un regime farmacologico; il secondo seguiva solo un programma di esercizio fisico; il terzo utilizzava sia i medicinali che la ginnastica. Dopo quattro mesi dall’avvio dei test, il 75% dei volontari appartenenti a tutti e tre i gruppi ha evidenziato risultati simili: la depressione era diminuita fortemente se non scomparsa. A quel punto i medicinali sono stati sospesi. Dieci mesi dopo i ricercatori hanno esaminato nuovamente i pazienti: i volontari che facevano parte del gruppo sottoposto esclusivamente al regime di esercizio fisico hanno mostrato il più basso tasso di ricadute nella depressione, circa la metà dei casi manifestatisi nuovamente negli altri due gruppi. Ma questo, anche se recente, non è l’unico studio che ha evidenziato il fenomeno: ricerche analoghe sono state condotte dall’Università dell’Illinois, dall’Università di Harward e dall’Univerità della California-Berkeley School of Public Health.

Attività fisica e Sindrome da Stanchezza Cronica

(tratto da Psychological Medicine, February 2013,pp. 1-9)

La componente psicologica gioca un ruolo fondamentale nella Sindrome da Stanchezza Cronica anche nel caso in cui il reumatologo ipotizzi un’origine organica. Per questo il sistema sanitario britannico ha sponsorizzato uno studio comparativo tra diverse tipologie di psicoterapia utilizzate in chiave riabilitativa. Lo studio, che è un ramo del più complesso trial Pace, è stato condotto in collaborazione dal King’s College di Londra, dall’Università di Londra e dal Medical research council britannico ed è stato pubblicato su Psychological medicine. Un gruppo di 640 pazienti con diagnosi di Sindrome da Stanchezza Cronica è stata suddivisa in tre gruppi con tre trattamenti diversi a confronto: 1) solo terapia farmacologica; 2) terapia farmacologica + psicoterapia cognitivo-commportamentale; 3) terapia farmacologica + ginnastica.

I risultati sono chiari: dopo un anno di terapia, coloro che sono stati sottoposti solo a psicoterapia cognitivo-comportamentale o solo ad attività fisica migliorano tre volte dippù di chi è stato sottoposto alla sola terapia farmacologica. Tuttavia la Sindrome da Stanchezza Cronica và ancora studiata poichè solo due pazienti su dieci ne guariscono anche utilizzando la tecnica migliore. “Dobbiamo ora capire perché ciò accade” concludono i Ricercatori.