Ansia generalizzata

Il Disturbo d’ansia generalizzata è caratterizzato dalla presenza di sintomi d’ansia e da uno stato di preoccupazione costante ed eccessiva, sproporzionata rispetto alla realtà dei fatti.

corteccia prefrontale

Riveste come un mantello la porzione anteriore del lobo frontale. E’ composta da due porzioni: quella dorsolaterale, sede dei sentimenti e della capacità di pianificare e dare una direzione alla propria vita e quella ventromediale, preposta al senso morale, al controllo degli impulsi e alla capacità di adeguarsi alle regole sociali.

Delirio

Tenacissima convinzione errata che non recede nemmeno di fronte all’evidenza dei fatti.

Ipofrontalità

E’ una condizione di deficit delle funzioni esplicate dalla corteccia prefrontale: affettività, motivazione, iniziativa, capacità di pianificazione, capacità di trattenere gli impulsi del momento in vista di un vantaggio futuro, capacità di decidere e di adattarsi rapidamente a nuove situazioni, accettazione e comprensione delle regole del vivere sociale.

SSRI

Dall’inglese selective serotonin reuptake inhibitors (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina): sono farmaci antidepressivi di ultima generazione in grado di fare aumentare la disponibilità di serotonina negli spazi sinaptici favorendo così un aumento del tono dell’umore.

L’utilità biologica della follia

C’è una legge biologica fondamentale per cui i caratteri individuali dannosi o inutili per la specie tendono ad estinguersi insieme all’individuo portatore, che non sopravvive fino all’età della riproduzione in un ambiente per il quale è inidoneo.

Ci sono tuttavia alcuni casi in cui tale legge sembra non valere, come nel caso della follia. Perché, se le malattie mentali sono dannose per la specie umana, la follia non sparisce dai nostri geni?

Probabilmente perché, pur non essendo utile per l’individuo, lo è per la specie.

Il folle infatti, generalmente non ha legami sociali e non è competitivo: può permettersi quindi di dire sfrontatamente la verità, di non essere diplomatico, perché tanto non ha timore di scontentare nessuno nella sua vita senza relazioni; egli tende quindi a rompere le pericolose mode utilitaristiche che gli uomini sani di mente, nella loro cooperazione sociale, tendono a formare.

Il folle inoltre non è competitivo quindi può permettersi di amare e rispettare l’ambiente.

Cosa c’entra l’ambiente con la competitività? C’entra, perché la distruzione ambientale è conseguenza della serrata lotta tra individui per la sopravvivenza in un mondo sovraffollato: è la competizione “intraspecifica”, deleteria in tutte le specie biologiche ma sommamente in quella umana (leggasi ‘il declino dell’uomo’ di Konrad Lorenz).

Si intende, parlo della follia leggera in un uomo intelligente, quella ‘diversità’, ‘originalità’ di pensare e agire rispetto alla massa, che fa sentire ed essere fuori dal coro, un passo in là. Ma certo, solo un passo, due al massimo.

Siate dunque consapevoli che il vostro eventuale disagio psichico può essere utile e non va soffocato con gli psicofarmaci: convertitelo in rabbia, in azione, in ideale; spesso oggi depressione, ansia, ossessioni e perfino psicosi, esprimono il vostro rifiuto di adattarvi ad uno stile di vita rovinoso per gli individui e per la specie.  Se arriverà qualcosa di buono per l’umanità, arriverà da un piccolo gruppo di uomini illuminati e fuori dal coro.

A. Mercuri

Schizofrenia

(Articolo del dott. Angelo Mercuri)

La schizofrenia è un disturbo mentale cronico con manifestazioni psicopatologiche gravi quali deliri, allucinazioni, incoerenza e illogicità del pensiero e del comportamento. Ne è affetto dallo 0,5% all’1% della popolazione mondiale pertanto nel mondo vi sono dai 30 ai 60 milioni di schizofrenici. Continua a leggere

Isteria

I medici antichi (in testa Ippocrate) notando che le crisi isteriche erano molto più comuni tra le donne pensavano dipendessero, in vari modi anche fantasiosi, dall’utero.

Il termine ‘isteria’ deriva infatti da una parola latina che significa, appunto, “utero”.

Nel Medioevo poi si pensò che all’origine di esse vi fosse una possessione demoniaca.

Solo successivamente acquistò credito l’ipotesi scientifica di una disfunzione del sistema nervoso.

Nella popolazione generale, l’isteria colpisce da 1 su 10000 a 5 su 1000 persone a seconda della regione geografica e le donne risultano affette circa 5 volte più dei maschi. Probabilmente vi è una forte componente genetica perché assai spesso i gemelli identici la manifestano entrambi e nelle famiglie è un disturbo che ricorre.

Fattori di rischio sono il sesso femminile, condizioni socioeconomiche disagiate, scarsa cultura e abusi sessuali nell’infanzia.

Disturbo di “conversione” significa che un conflitto fisico viene convertito in disturbo fisico, quindi proiettato nel corpo.

Da notare la costante presenza di tratti istrionici di personalità e di tendenza a manifestare con enfasi i propri vissuti emotivi e caratteristica è la forte suggestionabilità dei soggetti affetti.

Di grande importanza è sapere che le crisi isteriche sono assolutamente involontarie, non sono cioè frutto di simulazione ma, all’opposto, colgono di sorpresa e sgomentano il paziente stesso.

Nelle crisi isteriche vi sono manifestazioni neurologiche che tubano, per eccesso o per difetto, qualsiasi distretto corporeo innervato: manifestazioni psichiche come delirio o allucinazioni; motorie somatiche come paralisi, incoordinazione, crisi epilettiche, tremori vari o movimenti coreiformi  e  catatonia; motorie viscerali come crampi o ritenzione urinaria; vasomotorie con spasmo o dilatazione dei capillari sanguigni; sensitive come varie forme di anestesia, analgesia o iperestesia; sensoriali come cecità, sordità.

CONTINUA….

Riflessioni

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