Ambiguità sessuale come moda: un grave danno per i giovani
Noto come negli ultimi tempi anche in Italia, le differenze di ruolo (sessuale, comportamentale, lavorativo) tra i sessi maschile e femminile siano propagandate come una convenzione ancorata alla diversità biologica, una forzatura verso uno stereotipo obsoleto di uomo e di donna che costringe ad una scelta obbligata di stare o da una parte o dall’altra escludendo le infinite e meravigliose sfumature dell’ambivalenza e dell’intercambiabilità. E questo viene proposto come una conquista del progresso sociale verso la libertà di esprimere le proprie tendenze in modo del tutto libero; un vero e proprio invito all’ambiguità di genere e un incentivo ai comportamenti omosessuali.
Tutti i prodotti oggi, che siano orologi, pantaloni, spaghetti o biancheria intima, devono essere presentati da modelli di aspetto sessualmente ambiguo e spesso abbracciati che alludono all’amore e alla sessualità libera da convenzioni di genere; la rock band che va per la maggiore è composta da individui di genere indefinibile e alla radio imperversa un uomo che gorgheggia melodioso l’amore per un altro uomo e per un figlio comprato e costretto a non avere una madre. In aggiunta a ciò, qualsiasi adolescente, accedendo con due clic a certi filmini di internet, può vedere come la pubblicità abbia ragione: si, egli pensa, effettivamente i vecchi limiti sono superati.
Ma siamo sicuri che questo invito all’amore e al sesso senza regole, che propaganda l’ambivalenza sessuale, sia benefica per i nostri figli e per la società in generale? Sono così stupide e obsolete le convenzioni sociali riguardo alla spartizione dei ruoli? Io penso di no e per due ragioni:
1) La suddivisione biologica maschio-femmina a partire dall’ancestrale ermafroditismo, è stata una lenta e vincente conquista dell’evoluzione darwiniana; e alla diversità biologica sono seguite la diversità delle attitudini e la spartizione dei compiti che sono divenuti sinergicamente complementari e quindi, almeno teoricamente, senza competizioni e dissidi.
2) Molti adolescenti e giovani oggi, precipitano nella disperazione per aver voluto fare esperienze omosessuali pur senza essere tali, spinti e incentivati dalla propaganda in atto. E questo capita perché chiunque ha dentro di sé (e ancor più nell’adolescenza) una presenza più o meno ampia dell’altro sesso, presenza indispensabile per capire le istanze psicologiche e fisiche dell’altra metà ma che dovrebbe rimanere in nuce, come natura vuole, e non essere ipertrofizzata da una propaganda che propone e promuove l’intercambiabilità tra mansioni e comportamenti maschili e femminili.
Pieno rispetto allora per ogni scelta individuale di identità di genere e gusti sessuali; ma altrettanto rispetto per una tradizione che coglie e distingue le bellissime e indispensabili differenze tra maschio e femmina: una tradizione che, come sopra ho accennato, non si è formata a caso ma ha profonde radici biologiche e antropologiche; una tradizione di spartizione netta di ruolo maschio-femmina che i nostri adolescenti hanno diritto di seguire con convinzione e con orgoglio senza essere corrotti da una propaganda dannosa e vuota di senso.
Angelo Mercuri
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!